Con la depenalizzazione dell’art.10 bis anche i processi relativi all’art. 14 c.5 ter del T.U. dell’Immigrazione potranno diminuire notevolmente

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Attuata entro metà gennaio p.v. la depenalizzazione dell’art.10 bis del D.Lgsvo n.286 ,come approvato dal Parlamento, ed ottenuto anche il parere favorevole della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, anche per l’altro reato di cui all’art 14 comma 5 ter del T.U. dell’Immigrazione ,di competenza dei giudici di pace, vi dovrà essere l ‘applicazione dell’art.14 comma 5 sexies e comma 5 septies dello stesso D.Lsvo n.286/98,sinora poco o quasi per niente attuata, relativa alle sentenze dei giudici di pace penali , che acquisita la notizia da parte del questore( tenuto a comunicare l’avvenuta esecuzione dell’espulsione all’autorità giudiziaria competente all’accertamento del reato),dovranno pronunciare sentenza di non luogo a procedere.Ciò significherà in larga parte che ove i questori non comunicassero ai giudici di pace le avvenute esecuzioni delle espulsioni potrebbero essere

indagati per omissione di atti di ufficio e rispondere anche di danno erariale, laddove dovessero far continuare processi penali che avrebbero dovuto essere archiviati ,appunto perchè le sentenze sarebbero state pronunciate “di non luogo a procedere”.Il caso è relativo a centinaia e centinaia di processi attualmente pendenti.D’altra parte anche le stesse cancellerie dei giudici di pace, attraverso un controllo incrociato tra le sezioni civile e penale e relativo ai nominativi degli stessi stranieri già trattenuti nei CIE e quelli sottoposti a procedimenti penali,potrebbero riscontrare quei casi di stranieri per i quali dai giudici di pace erano stati convalidati i trattenimenti nei CIE e/o i conseguenti accompagnamenti alla frontiera …

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