Archivi per la categoria ‘Dal Parlamento’

Audizione del Presidente della Conferenza delle regioni e delle province autonome, Sergio Chiamparino il 2 luglio p.v. presso la Commissione parlamentare di inchiesta sui Cie e sui Cara

mercoledì, 1 Luglio 2015

cameradeputati
Comunicato stampa della Camera dei Deputati
Commissione sull’accoglienza dei migranti, Audizione Chiamparino
Giovedì 2 luglio, alle ore 15.30, la Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema di accoglienza e di identificazione, nonché sulle condizioni di trattenimento dei migranti nei centri di accoglienza, nei centri di accoglienza per richiedenti asilo e nei centri di identificazione ed espulsione, presso l’aula II piano – Palazzo San Macuto,
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Unità Democratica giudici di pace ,l’astensione dalle udienze dal 21 /11 al 2/12 e l’unificazione con le altre Associazioni di giudici di pace

sabato, 19 Novembre 2011

Non crediamo che basti una proclamazione unitaria di uno sciopero di categoria per attuare una vera e propria unificazione dell’associazionismo dei giudici di pace.

Troppe rivendicazioni a volte contrapposte  diversificano ancora oggi  le Associazioni dei gdp.

L’incompatibilità su tutto il territorio nazionale della professione forense con l’esercizio della funzione giurisdizionale è una di queste. La chiede soltanto l’Unità Democratica gdp da molti anni.Le altre Associazioni non si pronunciano esplicitamente e, quindi, sono presumibilmente contrarie all’incompatibilità assoluta ,anche se con motivazioni diverse.

Tra i giudici di pace c’e’ chi è contrario perché non c’è una stabilizzazione della categoria, oppure  perché non vuole rinunciare alla libertà di agire contemporaneamente su due fronti ,quello forense e quello giurisdizionale, a distanza ,a volte , soltanto di qualche chilometro (con tanti trasferimenti strategici da sedi grandi a piccole per poter esercitare la professione di avvocato in quelle grandi). C’è anche chi sarebbe, suo malgrado,costretto ad accettarla soltanto dopo il soddisfacimento governativo di tutte le richieste (alta  indennità fissa,previdenza,liquidazione,malattia ,ecc.).

Ma si può andare a chiedere il cambiamento delle condizioni contrattuali, in corso di vigenza contrattuale, senza offrire prima l’incompatibilità ,che ,di fatto, già c’è per tutti i giudici di pace che, schiacciati dai troppi fascicoli, non ce la fanno proprio a fare due lavori ? Eppoi si può avere una forma mentis giurisdizionale    ( terza ed imparziale) e dopo pochi minuti una forma mentis forense (difesa del proprio cliente sia in civile che in penale)? Noi di UDGdP abbiamo detto, all’unanimità, no a queste contraddizioni e continuiamo a ricevere consensi, sia all’interno che all’esterno della categoria ed  anche tra i giudici togati dell’ANM e tra gli avvocati dell’OUA,ecc.. Non siamo forse da condividere perchè siamo tacciati di essere pochi e di non essere tra i maggiormente rappresentativi dell’intero corpus dei circa duemila superstiti giudici di pace attuali? Non siamo condivisibili perchè vale di più il “passa parola”di rappresentanti di altre associazioni che le argomentazioni riflettute , dibattute e pubblicate  per anni da una ” piccola” associazione? E siamo uniti come Associazioni sulla riapertura dei concorsi a giudici di pace bloccati da oltre dieci anni?     Non credo proprio. Ora i concorsi sembra che siano stati riaperti. Notizie in proposito arrivano dalle varie Corti di Appello. Sono stati banditi e sono stati messi a concorso i posti indicati nelle tabelle organiche ,che l’ex ministro Scotti aveva errato, e che l’ex ministro Nitto Palma ha invece, forse regolarmente, approvato ( dopo il parere favorevole del CSM e la promulgazione del Capo dello Stato) con la relativa pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Ora spetterà al neo ministro Severino portare a compimento un ‘operazione tanto pericolosa ,visto che è costata ad entrambi gli ex ministri come tra gli ultimi atti compiuti prima della cessazione delle loro funzioni di ministri. Scaramanticamente auguriamo al ministro Severino di superare l’annoso ostacolo.

Ci sono,però, diversi  motivi che giustificano l’avversione di altre Associazioni di gdp alla riapertura dei concorsi a giudici di pace. Si dice ,infatti e non a torto che le fette della torta si assottiglierebbero ,in quanto gli attuali giudici di pace,pagati a cottimo, non guadagnerebbero più come prima, dovendo avere la metà dei fascicoli che spetterebbe loro, se fossero assieme ai nuovi ,oppure che le proroghe quadriennali sine die ( max 75 anni come per i giudici tributari ) se la sognerebbero gli attuali gdp ,visto che dalle panchine dei concorsi entreranno in servizio, tra un anno e mezzo,  coloro che sostituiranno i prorogati dal 1995 e dal 1999 ( in scadenza tra un mese  e nel 2012) e coloro che termineranno i tre mandati quadriennali entro i prossimi tre anni e mezzo (max 2015).

Perché l”associazionismo dei gdp è apparentemente così diviso? Unità Democratica gdp è per il rinnovamento e per coloro che vogliono diventare  o continuare a fare i giudici di pace in maniera esclusiva e compatibile ( magari rinunciando anche ad eventuali trattamenti pensionistici attualmente cumulabili con le indennità di gdp e che diversificano le condizioni economiche dei vecchi e dei giovani gdp)). Infatti non vorremmo nemmeno perdere l’esperienza di coloro che stanno svolgendo la funzione giurisdizionale con impegno e qualità ,per questo saremmo disponibili perché si trasformasse il contratto da temporaneo a tempo indeterminato. Non vorremmo ,invece,essere chiamati”togliattini” come i giudici togati entrati senza concorso nell’ ultimo immediato dopoguerra, grazie al ministro della giustizia Togliatti .Per questo chiediamoconcorsi selettivi per l’accesso alla funzione di giudici di pace ed una formazione ed aggiornamento permanenti per tutti (attuali e futuri) giudici di pace. Eppoi sul coordinamento dei giudici di pace ad opera di giudici togati? Perché lo chiediamo  noi ,e solo noi , differentemente dalle altre Associazioni? E’ semplice : noi vogliamo conservare indipendenza ed autonomia, ma vogliamo un coordinamento che ci garantisca un rispetto da parte degli appartenenti al ministero della giustizia, che,nelle cancellerie e negli uffici dei giudici di pace,ancora oggi, a distanza di oltre sedici anni, ci considerano estranei alla funzione giurisdizionale ,che verrebbe garantita da un presidente di sezione di tribunale coordinatore dell’ufficio circondariale di giudice di pace.

Per ultimo,ma per noi è al primo posto, c’è la differenza delle nostre posizioni con altre Asssociazioni  in merito alla interpretazione della legislazione sui trattenimenti e le espulsioni dei cittadini dei paesi terzi che per noi dovrebbe avere la garanzia e tutela della legislazione europea. Non vorremmo che l’Italia continuasse a ricevere sanzioni e multe di migliaia di euro dagli organismi giurisdizionali europei perché sono state violate dall’Italia le norme  europee (Vedi la Direttiva CE n.115/2008,ecc. e le sentenze della Corte di giustizia Europea) per i trattenimenti presso i CIE e per le espulsioni ed i respingimenti, attuati in violazione delle norme fondamentali di tutela dei diritti universali dell’uomo.  C’è chi dice che ci sia stato qualcuno   che avrebbe  promesso la sistemazione dei giudici di pace in cambio della competenza civile e penale dei gdp  sugli stranieri.Alcuni giudici di pace ,forse ,hanno creduto alle promesse , mentre noi di Unità Democratica gdp abbiamo continuato ad operare, imparzialmente,partecipando anche a convegni e congressi e rischiando di persona gli “strali” di chi non ci vedeva di buon occhio, perché applicavamo proprio quelle direttive europee, prima e dopo che venissero recepite con legge dello Stato Italiano. Basta cliccare sulle tante pagine dedicate all’immigrazione presenti nel nostro sito. Abbiamo da soli, e con il silenzio delle altre Associazioni,  chiesto a ministri ,sottosegretari,commissione giustizia del senato,corte costituzionale,rappresentanti di partito,parlamentari,presidenti di corte di appello, presidenti di tribunale ,coordinatori di giudici di pace,rappresentanti di associazioni di giudici togati,ecc .che fossero applicate le normative europee in materia di immigrazione. Ora chiediamo al presidente del consiglio Monti  ed ai ministri tutti di ascoltarci. Ed è per questo che non ce la sentiamo di aderire ufficialmente a delle astensioni prolungate  dalle udienze che potrebbero danneggiare anche i cittadini dei paesi terzi ,oltre che i cittadini italiani ovviamente. Saremo,comunque, presenti assieme a tutti gli altri giudici di pace che vorranno manifestare dovunque le giuste rivendicazioni della categoria ,ed unitariamente in tutte le sedi mentre ,liberamente, i nostri iscritti si asterranno , se lo vorranno ,dalle udienze assieme a tutti gli altri colleghi scioperanti che rispettiamo ed ai quali siamo vicini sempre ed ai quali ricordiamo con affetto di avere lottato assieme in tante tante “battaglie sindacali” …

Roma 19 novembre 2011                                                                                                                                                                                                    Diego Loveri ( segretario              generale UDGdP)

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Cittadino di paese terzo nel porto di Salerno respinto con provvedimento del vice Questore ai sensi dell’art.10 del D.Lgsvo n.286

sabato, 20 Agosto 2011

L\’articolo relativo al respingimento ex art.10 D.Lsvo n.286/98

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Intervista al Sole 24 Ore del 13 agosto 2011 del Ministro della Giustizia Nitto Palma

sabato, 13 Agosto 2011
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Entrata in vigore il 6 agosto 2011 la Legge n.129 del 2/8/2011 di conversione del decreto legge n. 89/2011

lunedì, 8 Agosto 2011

La legge n.129/2011 di conversione del decreto legge n.89 del 2011 sul recepimento delle direttive europee 2004/38/CE e 2008/115/CE, sulla libera circolazione dei cittadini comunitari e sul rimpatrio di cittadini dei paesi terzi irregolari ,è entrata in vigore il 6 agosto 2011.
Sostanzialmente il testo del decreto legge n.89/2011 è stato solo lievemente modificato, per cui la valutazione delle norme entrate in vigore definitivamente è che le stesse saranno certamente sottoposte al vaglio della Corte Costituzionale e della Corte di Giustizia Europea ,perchè ,in più parti, è dubbia la loro conformità alle Direttive Europee come quella relativa ai trattenimenti dei cittadini dei paesi terzi irregolari per 18 mesi presso i CIE che nella Direttiva Europea non costituisce una norma ma solo un’eventuale eccezione subordinata a condizioni verificabili volta per volta.
Permane in ogni caso l’aumentata competenza dei giudici di pace ,che dovranno convalidare anche le misure dei rimpatri forzati e volontari ,nonchè giudicare sui quattro nuovi reati introdotti dalla legge ( due per l’inosservanza alle misure relative ai rimpatri e due per la violazione degli articoli 14 comma ter e comma quater del D.Lgsvo n.286/98,già di competenza dei giudici monocratici di Tribunale) ,oltre all’art.10 bis del D.Lgsvo n.286/98 già in vigore dal 2009 e già di competenza degli stessi gdp.
Per non parlare delle proroghe dei trattenimenti nei CIE che dovranno impegnare i giudici di pace,a turno ed in base alle tabelle relative, fino a 10 udienze, oltre quella iniziale per la convalida dei trattenimenti,con tutte le garanzie prescritte dalle Direttive Europee.

Legge 2 agosto 2011 n.129

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