Rassegna Stampa sui Giudici di pace

Processi, risparmiare col giudice di pace

Di Matteo Rigamonti

9/11/2011

Processi, risparmiare col giudice di pace

Risparmiare “milioni di euro” aumentando le competenze dei giudici di pace. É la proposta dell’Associazione nazionale giudici di pace contenuta in una nota diramata ieri, a firma del presidente Vincenzo Crasto.

L’Associazione, dichiarandosi d’accordo con l’Oua (Organismo unitario dell’avvocatura), ha preso le distanze dall’eventuale inserimento nella legge di stabilità di figure quali l’ausiliario del giudice o “giudice della quarta età”. Si tratta di circa seicento magistrati e avvocati dello stato in pensione pagati per procedimento, a cottimo.

“Soluzioni tampone”, secondo l’Associazione, che rappresentano “un rimedio costosissimo, atteso che il novello giudice viene retribuito con duecento euro a sentenza”.

Secondo Crasto, per il quale “la mediazione finalizzata alla conciliazione delle controversie civili e commerciali, anche per le cause di competenza dei giudici di pace, è inutile e dannosa per i cittadini”, lo Stato potrebbe, invece, risparmiare “milioni di euro” semplicemente aumentando le competenze del giudice di pace, cui viene corrisposto un compenso di cinquanta euro circa per sentenza.

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13/8/11

dal sito www.automobilista.it

Tutor: in autostrada, sulle statali… e in futuro?

Il Grande Fratello fra numeri eccezionali, scettici e applicazioni dei prossimi anni

Fra tutti gli strumenti che prevengono i sinistri, è quello che suscita più curiosità: parliamo del Tutor, che misura la velocità media in autostrada e multa chi va oltre i 130 km/h, in automatico (senza la presenza sul posto delle Forze dell’ordine). È ben più sofisticato dell’autovelox, che rileva solo la velocità istantanea: il sistema è stato sviluppato da Autostrade per l’Italia (primo gestore della nostra rete autostradale) e gestito dalla Polstrada, che rileva e sanziona chi ha il piede troppo pesante. Funziona con sensori annegati nell’asfalto e portali con telecamere, rilevando la velocità media lungo tratte autostradali di lunghezza tra 10 e 25 chilometri. La velocità media è calcolata in base al tempo di percorrenza: il sistema monitora così il traffico e ne registra gli orari di passaggio sotto i portali in entrata e in uscita.

I FURBI
Per una volta cominciamo da ciò che non si dovrebbe fare, se non per scrupoli etici, anche solo per le sanzioni cui si rischia di andare in contro. Ci riferiamo in particolare a una “leggenda”, secondo la quale transitando sulla corsia di emergenza si passi indenni ai controlli di velocità. A chi vuole sottrarsi agli occhi del Tutor, passando appunto sulla corsia di emergenza all’altezza dei portali, la Polstrada fa sapere che sono sempre più numerose le telecamere per scovare i “furbetti” e applicare, di conseguenza, multe salatissime.

GLI SCETTICI
Autostrade per l’Italia snocciola dati entusiasmanti. Nei primi 12 mesi di funzionamento (grosso modo nel 2006), il Tutor ha fatto registrare la riduzione della velocità media (-15%) e della velocità di picco (-25%). Risultato: il tasso di mortalità è sceso del 51%. Numeri incredibili, per certi versi, anche se c’è chi, come il magazine Automobilista.it avanza diversi dubbi. Anzitutto, i dati sarebbero ormai vecchi (risalgono a cinque anni fa) e non ci sono aggiornamenti. Perché? In secondo luogo, i proventi delle multe date dal Tutor finiscono tutti nelle casse dello Stato: perché non viene dichiarato l’ammontare complessivo delle sanzioni?

LA TOLLERANZA
Ma soprattutto, stando ad Automobilista.it, esistono numerosi Giudici di pace che hanno annullato i verbali dei Tutor. In particolare, diverse sentenze di accoglimento dei ricorsi fanno riferimento alla tolleranza sbagliata che applica il Tutor. A tal proposito, vediamo cosa dice in merito il Regolamento del Codice della Strada (articolo 345, comma 3): “Il controllo dell’osservanza del limite di velocità, può essere anche effettuato, ai sensi dell’articolo 142, comma 6, del Codice, attraverso le annotazioni cronologiche stampigliate sui biglietti autostradali all’atto dell’emissione e dell’esazione del pedaggio, raffrontandosi tali annotazioni con la distanza tra i caselli di ingresso e di uscita, quale risulta dalle tabelle distanziometriche ufficiali predisposte dagli enti proprietari. In tale caso alla determinazione della velocità è associato l’errore relativo – a favore del trasgressore – pari al 5, 10, 15 per cento a seconda che la velocità dedotta risulti, rispettivamente, inferiore a 70 km/ora, ovvero pari a 70 km/ora ed inferiore a 130 km/ora, ovvero pari o superiore a 130 km/ora”. Tradotto, con la riduzione del 5% nei casi di accertata violazione mediante calcolo della velocità media, non vi è certezza dell’esatto accertato superamento della velocità massima consentita e, pertanto, in tale situazione la verbalizzazione effettuata è dubbia, in quanto applicato un criterio (riduzione del 5%) non previsto dalla legge. Per il Tutor si dovrebbe invece applicare la riduzione progressiva del 5%, 10% e 15%. E su queste basi, molti automobilisti ricorrono ognuno andando incontro ad esiti diversi.

SARÀ OVUNQUE?
In ogni caso, lo scenario è in continua evoluzione, specie ora che sta per partire la sperimentazione dei Tutor su diverse strade statali, in particolare sulla Romea (con relativi cartelli di preavviso). Chiaramente, il limite non sarà di 130 km/h, ma attorno ai 70 km/h, per una lunghezza del tratto interessato di pochi chilometri. Ma in futuro, il Tutor potrebbe essere addirittura esteso alle strade provinciali, mentre si parla da qualche tempo di un’altra possibile applicazione, che negli anni a venire renderebbe il sistema ancora più polivalente: il Tutor potrebbe infatti controllare le auto in regola con la Rc auto e con la revisione, grazie a una verifica incrociata con la banca dati delle Assicurazioni e della Motorizzazione.

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