Alla Commissione della Camera: Depenalizzare immigrazione e coltivazione di marijuana

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“Si depenalizzano immigrazione e coltivazione di marijuana
Il parere, ha spiegato il relatore David Ermini (Pd), tiene conto delle osservazioni del procuratore nazionale antimafia ed antiterrorismo che ha rilevato la necessità di trasformare in illecito amministrativo il reato di immigrazione clandestina
Trasformare “in illecito amministrativo il reato di immigrazione clandestina” e “la coltivazione di piante proibite sul territorio nazionale”. E’ la condizione posta al governo dalla commissione Giustizia della Camera nel parere, approvato giovedì scorso, allo schema di decreto legislativo in materia di depenalizzazione.

Il parere, ha spiegato il relatore David Ermini (Pd), tiene conto delle osservazioni del procuratore nazionale antimafia ed antiterrorismo che ha rilevato la necessità di trasformare in illecito amministrativo il reato di immigrazione clandestina, per consentire alla magistratura di interrogare i soggetti migranti clandestinamente, senza considerarli indagati del reato in questione. Osservazioni rappresentate anche al ministero della Giustizia il 16 luglio scorso.
Nel parere favorevole con condizioni approvato viene ricordato che l’immigrazione clandestina era tra i reati per i quali la legge delega prevedeva la depenalizzazione e non averlo depenalizzato constituisce “un mancato esercizio della delega su un particolare punto, che comunque è del tutto autonomo rispetto alle altre ipotesi di depenalizzazione previste dallo schema di decreto legislativo”. E’ “opportuno – si legge nel parere – procedere alla depenalizzazione dei reati di immigrazione clandestina e di coltivazione di piante proibite sul territorio nazionale, secondo quanto previsto dalla legge delega, in considerazione del principio secondo cui la sanzione penale deve essere considerata dall`ordinamento come una extrema ratio”.
La trasformazione in illecito amministrativo del reato di immi- grazione clandestina, secondo il parere della Commissione, “non inciderebbe sulla funzione preventiva e, quindi, di deterrente della sanzione ed avrebbe invece il pregio di consentire alla magistratura di interrogare i soggetti che sono entrati in Italia clandestinamente senza considerarli indagati del reato di immigrazione clandestina ma come vittime del reato di traffico di esseri umani, con il risultato di poter acquisire più efficaci informazioni in merito a tale traffico, come peraltro sottolineato dal Procuratore nazionale antimafia ed antiterrorismo all`esito delle riunioni di coordinamento strategico in materia di indagini per il reato di traffico di migranti via mare gestito da organizzazioni criminali”. (fonte:corrierequotidiano.it)

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