Governo, sì al decreto depenalizzazioni ma senza toccare l’immigrazione clandestina

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“Per la legalizzazione della cannabis bisogna attendere l’esito della proposta presentata in parlamento. Il decreto del governo è solo per chi già può coltivare per ricerca. Tra i reati depenalizzati, come annunciato, non c’è l’immigrazione clandestina

Governo, sì al decreto depenalizzazioni ma senza toccare l’immigrazione clandestina
Il secondo consiglio dei ministri del 2016 è il consiglio delle depenalizzazioni. Si va dalla guida senza patente, alla coltivazione della cannabis per uso terapeutico. «Non si tratta della depenalizzazione per chi coltiva l’erba in terrazzo», ha però subito chiarito il ministro della giustizia Andrea Orlando, anche per evitare che oltre al dibattito sulle unioni civili esplodesse quello sulla marijuana.

Ed è il viceministro degli Esteri, e radicale, Benedetto Della Vedova a minimizzare l’intervento: «Riguarda le organizzazioni che per motivi di ricerca o per motivi farmacologici hanno già il permesso a coltivare», ha detto a Radio Radicale, «non c’entra niente la coltivazione ad uso personale e terapeutico, tuttora vietata».

La novità dunque riguarda solo chi, avendo già l’autorizzazione alla coltivazione, viola le prescrizioni. Vuoi per uso, vuoi per quantità. In quel caso non ci sarà più un reato penale ma un illecito amministrativo. Per parlare invece di vera depenalizzazione del consumo e della coltivazione per uso personale della cannabis bisognerà conoscere il destino della proposta di legge bipartisan ora tra le mani delle commissioni di Montecitorio Giustizia e Affari sociali, che proprio all’inizio della settimana si sono riunite congiuntamente per una seduta illustrativa. Su questo tema, però – nonostante l’ottimismo di Della Vedova – per il momento non c’è l’impegno del governo, anche se renziani di spicco figurano tra gli oltre 200 firmatari.

Il governo Renzi si appresta a depenalizzarlo, con l’Ncd contraria e la Lega che fa le barricate. Ma dal 2009 quella legge ha sempre avuto una vita stentata: bocciata dall’Europa, dichiarata più volte inutile, ha creato problemi a tutti i livelli. Persino a Grillo

Oltre all’intervento sulla guida senza patente o con patente non in regola (anche qui niente penale ma una sanzione più salata dell’attuale, tra i 5mila e i 30mila euro), i reati toccati dal decreto sono molti, dall’omesso versamento di ritenute previdenziali entro i diecimila euro agli atti e pubblicazioni oscene, l’abuso della credulità popolare e gli atti contrari alla pubblica decenza. Passano poi da reati a illeciti civili l’ingiuria, il danneggiamento semplice e l’appropriazione di cose smarrite.

Quello che manca, nel decreto, come ormai noto è la depenalizzazione del reato di immigrazione clandestina. Dopo la polemica dei giorni scorsi il governo ha confermato la via della prudenza. Ancora una volta non si è voluto aprire un fronte con Angelino Alfano e, con un occhio ai sondaggi, Matteo Renzi ha annunciato che il tema sarà rimandato ad apposito provvedimento: «Secondo i magistrati», ha detto il premier nei giorni scorsi scontentando la sinistra, «il reato in quanto tale non serve, non ha senso e intasa i tribunali, ma è anche vero che c’è una percezione di insicurezza per cui questo percorso di cambiamento delle regole lo faremo con calma, tutti insieme, senza fretta».” DI LUCA SAPPINO (fonte:espresso.repubblica.it)

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