Congresso dell’A. N. M. a Roma dal 25 al 27 ottobre 2013

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Assicurare alla giustizia una dignità adeguata alla storia di civiltà giuridica del nostro Paese. Si apre con questa sfida non più rinviabile il XXXI Congresso dell’Associazione nazionale magistrati, che si tiene a Roma dal 25 al 27 ottobre, con l’ambizione di formulare proposte concrete per restituire efficienza al servizio giustizia nell’interesse esclusivo dei cittadini.
“Giustizia e società. L’orizzonte possibile”:
con questo titolo abbiamo voluto richiamare il concetto del servizio, che noi tutti siamo chiamati a rendere; l’apertura della magistratura verso i cittadini, in nome dei quali l’esercizio della giurisdizione è a noi affidato; la necessità e la volontà della magistratura di guardare oltre il contingente, verso – appunto – un orizzonte alto ma possibile, nel superamento di un clima troppo spesso ostile non solo alla magistratura, ma alle regole della legalità.

” fino a domenica, l’Associazione nazionale dei magistrati va a congresso. Presenzierà anche il capo dello Stato, Napolitano, che è presidente del Csm. Non è previsto un suo intervento, ma certo non possono escludersi risposte ai giornalisti dopo aver ascoltato il ministro Cancellieri e la relazione del presidente, Rodolfo Sabelli, che non potrà certo eludere il tema degli attacchi continui alle toghe ad ogni sentenza o passo delle inchieste a carico di politici e in particolare di Berlusconi.

Il presidente dell’Anm guardando all’«orizzonte possibile» della giustizia (dal titolo del XXXI congresso) non mancherà anche di sottolineare la necessità di riforme, una «sfida non più rinviabile» «con l’ambizione di formulare proposte concrete per restituire efficienza al servizio nell’interesse esclusivo della giustizia». le riforme, in special modo l’«obiettivo ormai non più procrastinabile – si legge nella nota di presentazione del Congresso – di garantire ai cittadini il diritto a un processo in tempi ragionevoli» così come la questione delle carceri ritenuta dall’Anm «priorità assoluta anche al diritto dei detenuti di scontare la pena in condizioni umane e non degradanti secondo i principi contenuti nella nostra Carta costituzionale e gli ammonimenti provenienti dall’Europa». Analisi più che condivisa dal capo dello Stato tanto da averci speso un lungo e significativo messaggio alle Camere accompagnato ancora, peraltro, da code velenose e interpretazioni arbitrarie.
La magistratura associata in questi tre giorni si interrogherà e confronterà anche sulle riforme costituzionali. L’Anm, sul punto, si schiera contro i vari progetti di revisione dell’assetto della magistratura che si sono susseguiti in questi anni «che, se approvati, non contribuirebbero al funzionamento della macchina giudiziaria ma provocherebbero piuttosto un indebolimento delle garanzie dei cittadini», e sarà interessante osservare anche il posizionamento degli esponenti di punta delle sue varie anime.
Previste anche riflessioni sui rapporti tra giustizia, politica e informazione «e sulle rispettive aree di intervento». Non a caso le varie sessioni sono organizzate attorno a tavole rotonde: a quella su “Giustizia e tutela dei diritti” interverranno, moderati da Gad Lerner, Mario Barbuto, Piercamillo Davigo, Donatella Ferranti, Maria Gabriella Luccioli, Mario Marazziti, Renzo Menoni e Stefano Rodotà. Quella di sabato su “Giustizia, politica e governo autonomo della magistratura”, moderata da Massimo Giannini, vedrà la partecipazione di Giuseppe Maria Berruti, Luigi Ferrajoli, Anna Finocchiaro, Antonio Patrono, Renato Schifani e Armando Spataro, quindi interverranno anche il vicepresidente del Csm, Vietti, e il segretario generale dell’Anm, Maurizio Carbone. A parlare di “Giustizia e Media” alla tavola rotonda, moderata da Lucia Annunziata parteciperanno Edmondo Bruti Liberati, Luigi Ferrarella, Antoine Garapon, Valerio Onida, Nitto Francesco Palma, Giuseppe Pignatone e Valerio Spigarelli.

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