Espulsa da Roma moglie del dissidente del Kazakistan.Ministro Cancellieri: tutto regolare

cancellieri5
“Espulsa da Roma moglie del dissidente del Kazakistan. Ministro Cancellieri: tutto regolare
«Le procedure sono state perfette. Tutto in regola e secondo la legge». Il ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, valuta così il rimpatrio in Kazakhstan di Alma Shalabayeva e di sua figlia di 6 anni, avvenuto sabato 1 giugno dall’aeroporto di Ciampino.

«Mi sono informata subito della questione, e tutto si è svolto secondo le regole», rimarca il Guardasigilli. La vicenda era già finita sul tavolo del ministro dell’Interno, Angelino Alfano, e dei vertici del Viminale.

Alma Shalabayeva, moglie dell’uomo d’affari kazako Mukhtar Ablyazov, ricercato in patria per presunte truffe, è stata espulsa da Roma. Con lei è stata rimpatriata anche la figlia di sei anni. Imbarcate il 1 giugno scorso su un aereo che le ha riportate in Kazakhstan. «Anche se l’Italia ha deciso di espellere Shalabayeva per un motivo qualunque, come mai l’ha fatto così in fretta e perchè proprio in Kazakhstan?», chiede l’avvocato Riccardo Olivo, legale della donna insieme con colleghi dello studio Vassalli-Olivo.

«Le procedure di rimpatrio sono state corrette», riferiscono all’Adnkronos fonti qualificate del Viminale, spiegando che «il passaporto della donna era falso». Squadra Mobile e Digos erano sulle tracce di Mukhtar Ablyazov. Perciò «nessun giallo », rimarcano fonti investigative che si sono occupate direttamente del caso, sottolineando anche che finchè è stata sul territorio nazionale «non è stato posto il problema della protezione internazionale nei confronti della donna e di sua figlia, nè è stato rappresentato il potenziale pericolo che avrebbero corso tornando in Kazakhstan».

Il marito, aggiungono, «è ricercato con segnalazioni Interpol in 4 nazioni». Gli accertamenti sono scattati perchè è stato segnalato ‘bollettino rossò dall’Interpol per l’ex presidente del consiglio dell’Amministrazione della banca del Kazakhstan BTA.Queste informazioni, spiegano ancora fonti del Viminale, si possono trovare «in qualsiasi banca dati italiana delle forze dell’ordine».

E «chiunque avesse fermato Ablyazov, avrebbe dovuto arrestarlo per fini estradizionali, in quanto ricercato in ambito internazionale». Inoltre la questione del pericolo politico e il rischio tortura per la donna «non sarebbe stata rappresentata nei giorni in cui si è svolta la vicenda». Dunque le attività che hanno portato al rimpatrio, «sono state vagliate da tre autorità giudiziarie: procura di Roma, tribunale dei minori e giudice di pace».

Giovedì 30 maggio le squadre di polizia giudiziaria hanno avuto la segnalazione di una villa a Casal Palocco, alle porte di Roma. Poteva esserci Mukhtar Ablyazov. Decidono per l’azione. Non trovano l’uomo, ma ci sono tracce della sua presenza, «poche ore prima». «Tracce documentali -spiegano fonti qualificate all’Adnkronos- abbigliamento e soldi. Tanti soldi». Identificano i presenti. La donna declina le sue generalità mostrando il passaporto diplomatico sul quale vengono fatti accertamenti. La prima verifica viene fatta con il ministero degli Esteri, per sapere se gode di status diplomatico.

«L’esito è negativo e il passaporto risulta contraffatto in alcune pagine», riferiscono le stesse fonti. Sulla base di questi accertamenti, la polizia giudiziaria fa la denuncia per falso. La bambina viene affidata a familiari, con disposizione del giudice dei minori di Roma e ad Alma Shalabayeva viene notificato il decreto di espulsione, a firma della prefettura di Roma. Si dà comunicazione al Consolato di appartenenza per l’esatta identificazione, mentre al giudice di pace vengono consegnati i documenti per l’udienza di convalida del trattenimento al Cie di Ponte Galeria.

Venerdi 31 maggio, ricostruisce ancora l’Adnkronos, il giudice convalida il provvedimento, alla presenza dell’avvocato difensore della donna. Nel frattempo si accerta l’esatta identità della Shalabayeva della minore. Durante l’udienza di convalida, a quanto è trapelato, sarebbe stato eccepito lo status diplomatico della Shalabayeva, «senza però far riferimento a problemi di natura politica da parte del Paese d’origine». Iniziano quindi le procedure per il rimpatrio. Lo Stato con capitale Astana mette esso a disposizione un volo diretto per il Kazakhstan. È il 1 giugno. L’aereo decolla da Ciampino. Ed è polemica.

A chi contesta la rapidità del provvedimento di espulsione, fonti del Viminale replicano: «Se la signora Shalabayeva non avesse accettato il riaffido della bambina, non sarebbe stata fatta partire per il Kazakhstan, perchè secondo la nostra legge l’unità familiare non deve essere disgiunta. Lei ha accettato che la bambina rientrasse, e ha preso il volo con la minore». La donna sarebbe stata anche autorizzata a chiamare l’affidataria, per far portare la bambina a un punto di incontro, al Terminal di Ciampino.

Non solo. La procura di Roma avrebbe infatti chiesto chiarimenti agli uffici interessati, inviando un decreto ‘ad hoc’ per il nulla osta all’espulsione. Dalla Procura Generale del Kazakhstan si sottolinea che l’autorità italiana ha seguito una procedura regolare. E sul sito dell’ambasciata del Kazakhstan in Italia è pubblicato anche un comunicato ufficiale. Il titolo da parte kazaka non lascia spazi a dubbi: ‘La moglie e la figlia del banchiere fuggitivo Ablyazov sono state espulse dall’Italia in Kazakhstan legittimamente-Procura Generalè. Nel testo si legge: «La polizia italiana -si legge ancora- svolgendo i lavori sull’identificazione e l’arresto di Ablyazov, sul luogo del suo presunto alloggio in periferia di Roma, sono state identificate sua moglie Shalabayeva Alma Boranbayevna e la figlia minorenne Ablyazova Alua Mukhtarovna, ha comunicato lunedì al briefing presso il Servizio delle comunicazioni centrali del Presidente della Repubblica del Kazakhstan, il rappresentante ufficiale della Procura Generale della Repubblica, Nurdaulet Suindikov. Nel corso della verifica, la polizia ha stabilito che Alma Shalabayeva si trovava sul territorio italiano in possesso del passaporto rilasciatole dalla Repubblica Centrale Africana a nome di ‘Ayan Almà, contenente segni visivi di falsità».

«Di conseguenza -convlude la Procura Generale kazaka- ‘tutte le dichiarazioni di Ablyasov sulla violazione dei diritti e delle libertà da parte dei servizi competenti dell’Italia verso la Shalabayeva e la loro figlia sono infondatè. Il 1 giugno la Shalabayeva con la figlia sono state espulse in Kazakhstan».(fonte:messaggero.it)
____________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________

“Il caso di Alma Shalabayeva e il silenzio della politica italiana

Un fatto che farebbe scoppiare una polemica politica infinita. Ma non in Italia. Una madre e una bambina di sei anni vengono sequestrati e letteralmente deportati in Kazakistan e in Italia né i partiti di maggioranza, né quelli di opposizione (a parte Sinistra Ecologia e Libertà), sollevano domande o dubbi in merito.

Il nome della donna è Alma Shalabayeva. E’ stata prelevata dalla propria abitazione insieme alla figlia da venti agenti della Digos. A quanto riporta il Financial Times, né il Presidente del Consiglio, Enrico Letta, né il Ministro degli Interni, Angelino Alfano, né il ministro di Giustizia, Anna Maria Cancellieri, sarebbero stati informati dell’operazione. La donna è moglie di Mukhtar Ablyazov, un uomo d’affari kazako, fondatore (nel 1992) della Astana Holding, poi presidente della banca BTA Bank e quindi, a partire dal 2001, presidente del Partito Democratico kazako, principale oppositore di Nursultan Nazarbayev, al potere sin dal 1989 quando il vertice dello Stato Kazako erano i resti del locale Soviet Supremo. La presidenza di Nazarbayev è annoverata fra le più dure dittature al mondo.

Ablyazov è stato oggetto di sette indagini presso la High Court inglese, che gli sono costate in multe e sequestri almeno 3,7 miliardi di dollari. Nell’ottobre 2010, Ablyazov perse una battaglia legale e i suoi beni furono oggetto di un ordine di amministrazione controllata. La sua stessa Banca, divenuta ora JSC BTA, ha vinto una sentenza presso la medesima High Court inglese, la quale ha deciso che Ablyazov deve restituire circa altri 4 miliardi di dollari alla banca, presumibilmente sottratti negli anni dal 2005 al 2009. Nessuno dei beni è stato ancora recuperato e il signor Ablyazov nega gli illeciti. In patria è ricercato per frode. E’ fuggito dal Kazakistan nel 2009 ed ha ottenuto asilo politico nel Regno Unito solo nel 2011.

Il silenzio di Alfano è stato interpretato da alcuni come un silenzio complice: Alfano, un sodale di Berlusconi che a sua volta è stato, in un recente passato, in stretti rapporti con il discusso Nazarbayev al fine di “promuovere” le industrie italiane e i relativi investimenti. Secondo un funzionario del Ministero della Giustizia, l’operazione di rimpatrio della moglie e della figlia di Ablyazov è stata condotta nell’alveo della legge sull’Immigrazione: Alma Shalabayeva era in possesso di un passaporto falso e risiedeva illegalmente nel nostro paese. Ablyazov ha accusato Nazarbayev di aver fatto rapire sua moglie. Nessuno dei solerti funzionari della Digos si è preoccupato di valutare le conseguenze politiche e umanitarie dell’operazione di rimpatrio. Alla donna sarebbe stato impedito di comunicare con il proprio avvocato; nessuno ha previsto di chiamare un interprete per spiegare alla signora Alma Shalabayeva di cosa era accusata. Nessun giudice si è pronunciato sulla sua condizione di immigrata illegale. Questo è lo stato dello Stato di Diritto in Italia.

L’Agenzia di stampa Reuters ha citato l’ufficio del procuratore generale kazako, il quale ha affermato che la signora Shalabayeva è sotto inchiesta per concorso nella presunta corruzione di funzionari dell’immigrazione nel rilascio di passaporti ai parenti del signor Ablyazov. Ora risiede nella sua abitazione in Kazakistan. Ha firmato una specie di impegno scritto a non lasciare la città di Almaty. Che è diventata la sua prigione.”(fonte:yespolitical.com)

FacebookTwitterEmailTelegramShare

I Commenti sono chiusi