CASO SHALABAYEVA : La Procura chiede di condannare Cortese e Improta

CASO SHALABAYEVA
La Procura chiede
di condannare
Cortese e Improta
“La sentenza è prevista per
il 14 ottobre e ieri il pm di
Perugia Massimo Casucci ha concluso la sua requisitoria sul caso Shalabayeva.
Ci sono voluti quasi 7 anni per
avviarsi alla chiusura del primo grado di giudizio. Nel
2013 Alma Shalabayeva, moglie del dissidente kazako
Muktar Ablyazov, fu rimpatriata (con sua figlia Alua di 6
anni), salvo poi tornare in Italia. Per la procura di Perugia
quell ’espulsione non fu legale
e si trattò invece di un sequestro di persona. A molti degli
imputati sono stati contestati
anche i reati di falso ideologico, abuso d’ufficio e omissione di atti d’u ffi c i o .

Non è dato sapere quale sia
stato il mandante di un’ope –
razione che, se fosse confermata la tesi accusatoria, ha
coinvolto più di un eccellente
funzionario pubblico. La procura ha chiesto la condanna
di tutti gli imputati. A partire
dall ’allora capo della squadra
mobile di Roma, Renato Cortese, oggi questore a Palermo.
Parliamo del poliziotto che
catturò il “capo dei capi” Ber –
nardo Provenzano. Per lui il
pm ha chiesto la condanna a
due anni e 4 mesi. Per l’ex dirigente dell’ufficio immigrazione, Maurizio Improta, oggi a capo della Polfer, l’acc usa
ha invece chiesto una condanna a due mesi e 15 giorni.
Il pm Casucci ha invece chiesto l’assoluzione dal reato di
sequestro di persona per Stefania Lavore, il giudice di pace
che convalidò il trattenimento della Shalabayeva presso il
Centro di identificazione ed
espulsione, e di Stefano Leoni, poliziotto in servizio
all ’Ufficio immigrazione
, per
i quali ha chiesto la condanna
rispettivamente a un anno e
15 giorni e un anno di reclusione.
Un anno, due mesi e 15
giorni è la richiesta di condanna per il poliziotto Luca
Armeni; un anno, dieci mesi e
15 giorni per il collega della
Squadra mobile, Francesco
Stampacchia; un anno e cinque mesi per l’agente dell’uf –
ficio immigrazione, Vincenzo
Tra m m a .”
(Fonte:ilfattoquotidiano.it)A . M ASS

FacebookTwitterEmailTelegramShare

I Commenti sono chiusi