Interessante recente sentenza della Cassazione Penale:
“I dati informatici acquisiti dalla memoria del telefono in uso all’indagata (sms, messaggi whatsApp, messaggi di posta elettronica “scaricati” e/o conservati nella memoria dell’apparecchio cellulare) hanno natura di documenti ai sensi dell’art. 234 c.p.p.”
CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE QUINTA PENALE
Sentenza 16 gennaio 2018, n. 1822
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