Anai : Gli arretrati dei giudici ausiliari


Pubblichiamo dall’Anai(Associazione nazionale Avvocati Italiani) un interessante articolo sull’attività dei giudici ausiliari presso le Corti di Appello italiane…

“Nel primo anno di insediamento il 2016, i giudici ausiliari hanno definito, in media, 41 procedimenti as­segnati, invece dei 90 previsti per legge. Con il risultato che i 371 giudici ausiliari presenti nelle 26 Corti d’appello hanno accumulato, in tutto, un arre­trato di 25.444 procedimenti al 31dicembre 2016. È quanto emerge, tra l’altro, dall’analisi sull’attività svolta dai giudici ausiliari nel 2016 messa a punto dalla Direzione genera­le di statistica e analisi orga­nizzativa del Ministero della giustizia. La figura del giudice ausiliario è stata istituita dal “decreto del fare”, con il compito di supportare le corti d’appello nella definizio­ne dell’arretrato divenuto or­mai insostenibile.

In molti uf­fici, l’immissione di tale figura è avvenuta successiva­mente al 1° gennaio 2016, per cui l’attività di definizione non può ancora essere considerata a regime, e i dati di carico e di produttività risentono quindi della fase di avvio. Fatto sta che il numero medio dei proce­dimenti assegnati per giudice a inizio 20l6 è pari a 115, con 41 definiti. A fine 2016, il nu­mero medio di procedimenti in carico per giudice risulta inve­ce pari a 69. In totale, i proce­dimenti in carico al 10 gennaio 2016 erano 1.364, gli assegna­ti 35.230, i definiti 11.150 e quelli in carico al 31dicembre 2016 25.444. Entrando nel dettaglio dell’attività svolta a livello territoriale, si nota che i flussi della Corte d’appello di Perugia sono quelli più con­sistenti, con oltre sette mila procedimenti assegnati nel 2016, 2.237 definiti e 4.787 in carico a fine 2016. A seguire Bologna, con 3.574 assegnati, 732 definiti e 2.858 in carico, e Roma con 2.709 affari asse­gnati, 998 definiti e 1.995 in carico a fine 2016.1 numeri di Perugia, secondo il ministero, potrebbero essere dovuti al fatto che l’attività affidata ai giudici ausiliari riguardi la materia di equa riparazione, di cui la Corte di Perugia tratta un numero rilevante di proce­dimenti. Per quanto riguarda, invece, i procedimenti defini­tivi per giudice ausiliario, le corti più attive sono Perugia (379), Trieste (77) e Taranto (75). A Bolzano e Trento, inve­ce, non è stato definito alcun procedimento, a Potenza sei e a Napoli sette.”(fonte.associazionenazionaleavvocatiitaliani.it)

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