Immigrazione: le 9 menzogne da smentire

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Sull’Immigrazione pubblichiamo una puntuale disamina dei luoghi comuni più artefatti e falsificati da settori politicizzati che non condividiamo .

“Il clima attorno agli emigrati, negli ultimi tempi in Italia, è sempre più pesante e a tratti pericoloso. Spesso per giustificare gli episodi di razzismo vengono utilizzati argomenti poco fondati, ecco alcuni che ci facciamo carico di approfondire

Negli ultimi tempi, in Italia, il clima attorno agli emigrati è pesante e spesso pericoloso. Le argomentazioni utilizzate per fomentare il razzismo sono quasi sempre le stesse e ci proponiamo di analizzarle una per una. Tra gli attacchi del segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, gli interventi provocatori di Borghezio e Casapound, le aggressioni sull’autobus o anche per strada contro gli africani accusati di contagiare il virus dell’Ebola, gli scontri di Tor Sapienza e i blitz verbali di Beppe Grillo su come dovrebbero essere trattati gli immigrati, è utile spiegare che molte accuse rivolte agli stranieri non hanno fondamento e che il razzismo rimane un basso istinto da combattere in maniera razionale. Ecco nove menzogne che proviamo a smascherare:

1) “Vengono tutti in Italia” Gli stranieri in Italia rappresentano circa l’8% della popolazione, 5 milioni e mezzo della popolazione, tra questi 300 mila non hanno il permesso di soggiorno . Il primo Paese europeo per numero di immigrati che arrivano sul suo territorio é il Regno Unito con 560.000 arrivi ogni anno. Al secondo posto segue la Germania, poi la Spagna e dopo l’Italia. Il Paese europeo col più alto numero di immigrati residenti é la Germania, segue la Spagna è poi l’Italia. Da evidenziare che il Paese con la più alta presenza di immigrati è quello che cresce di più economicamente nell’Ue.

2) ”Li manteniamo con i nostri soldi” L’11% del Pil italiano è prodotto col lavoro degli immigrati, mentre lo Stato stanzia per loro solo il 3% della spesa sociale. Inoltre l’età media degli immigrati è di 31 anni, mentre quella degli italiani è di 44 anni, da ciò si deduce che stanno contribuendo a pagare le pensioni attuali, infatti, oggi, i contributi versati dagli stranieri si aggirano intorno ai 9 miliardi. Inoltre, prima del 2025 avremo un pensionato straniero su 25, mentre i pensionati italiani sono 1 su 3.

3) Ci rubano il lavoro” Secondo la Banca d’Italia, “la crescita della presenza straniera non si è riflessa in minori opportunità occupazionali per gli italiani“. In realtà in Italia il lavoro degli stranieri ha sopperito al vuoto provocato da fattori demografici. l’esempio più esemplificativo è il Veneto, dove fra il 2004 e il 2008 i nuovi assunti sono stati 65.000 ogni anno, di cui 43.000 italiani e 22.000 stranieri. Questi nuovi lavoratori sono nati tre il 1979 e il 1983, anni in cui sono nate 43.000 soggetti. Dunque, senza gli immigrati sarebbero rimasti vacanti 22.000 posti di lavoro. nel Sud Italia, sicuramente, la situazione è sensibilmente diversa, essendo ci un’economia più fragile gli stranieri accettando paghe molto basse finiscono col rubare alcuni posti di lavoro.

4) “Non rispettano le leggi” Nonostante, secondo l’Istat la presenza degli stranieri in Italia sia aumentata tra il 1998 e il 2008 del 246%, la delinquenza non è aumentata. Il numero dei reati del 1991 è quasi uguale a quello del 2007.

5) “Portano l’Ebola” Dalle zone del Continente africano maggiormente colpito dall’Ebola: Liberia e Sierra Leone in Italia non arrivano immigrati. Inoltre un migrante contagiato dal virus non potrebbe affrontare un viaggio in mare di settimane. Da notare che l’epidemia di Ebola è scoppiata ad aprile del 2014, da allora in Italia sono arrivati oltre 100 mila immigrati, nessuno di loro ha trasmesso il virus.

6) “Aiutiamoli a casa loro” È ovvio che anche questo tipo d’intervento ha un costo e dei rischi. Nel 2011 Il Governo italiano ha tagliati il 45% ai fondi destinati alla cooperazione, mettendo a disposizione 179 milioni di euro, la cifra più bassa degli ultimi venti anni. Tra i Paesi occidentali ci collochiamo agli ultimi posti per stanziamenti, destinando a questo settore solo lo 0,2 del Pil.

7) “Sono avvantaggiati nelle graduatorie per la casa” Da notare che tra i criteri per l’assegnazione delle case di edilizia economica non é richiesta la nazionalità. Le caratteristiche che danno il diritto alla casa popolare sono il reddito, il numero dei componenti il nucleo familiare, l’età ed eventuali disabilità. Gli immigrati in media sono giovani e con piccoli nuclei familiari. a Genova su 185 alloggi messi a disposizione solo 9 sono andati a famiglie straniere, proporzione simile in altre grandi città.

8) “Non si possono costruire chiese nei paesi islamici” Un argomento questo molto strumentale: gli altri sono incivili con noi e noi dovremmo esserlo con loro? Comunque gli altri non sono incivili. In Marocco i cristiani rappresentano meno dello 0,1% della popolazione e sono state costruite 3 cattedrali 78 chiese. In Senegal ci sono 7 cattedrali, in Egitto si contano 5 cattedrali, in Turchia 4 cattedrali e due basiliche, in Bosnia 4 cattedrali e così via.

9) “I musulmani ci stano invadendo” La comunità straniera più numerosa presente in Italia è quella rumena, per la maggior parte ortodossa. Poi abbiamo la comunità albanese, quasi seicento mila, per il 70%non praticanti, fra i rimanenti al 60% musulmani e al 20% ortodossi. Mentre la comunità marocchina di quasi 500 mila soggetti, è quasi totalmente musulmana. Infine i 200 mila cinesi, presenti in Italia, sono quasi tutti atei”(fonte:urbanpost.it)

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