Csm, circolare sui pm: «Più poteri ai vertici delle procure»


“La Settima Commissione del Csm ha approvato la prima circolare sull’organizzazione delle Procure a dieci anni dalla riforma dell’ordinamento giudiziario. «L’intervento consiliare ha la finalità di approntare una più chiara disciplina generale, attuativa dei principi espressi dalla normativa primaria e in continuità con le direttrici già individuate nella medesima materia, nelle risoluzioni del Csm del 2007 e 2009», spiega il Consiglio superiore della magistratura in una nota. «Si tratta di un articolato organico che contribuisce a fornire certezza e prevedibilità alle scelte organizzative, anche al fine di prevenire conflittualità all’interno degli uffici», sottolinea il Csm. Tra i punti qualificanti del testo, che sarà esaminato in una delle prossime sedute di Plenum, «la previsione del progetto organizzativo quale strumento cardine di gestione dell’ufficio, nel quale alla discrezionalità delle scelte, rimesse dalla legge al Procuratore, si accompagna la salvaguardia dei valori fondamentali di partecipazione, leale collaborazione e verificabilità. A tal fine sono previste disposizioni di coinvolgimento del Consiglio giudiziario e del Csm». In sintesi, il regolamento servirà a dare maggiori poteri di gestione al procuratore capo che avrà la possibilità di indirizzare con maggiore decisione i pm, salve le garanzie di indipendenza.

Altro punto «l’individuazione di uno statuto minimo delle attribuzioni del procuratore aggiunto al fine di garantire il riconoscimento di compiti di effettiva semidirezione». E poi riguardo all’assenso, il visto e la revoca delle assegnazioni dei fascicoli ai pm: «previsione di procedure finalizzate a garantire, nell’ambito dei poteri ordinamentali spettanti al Procuratore, l’effettiva interlocuzione con i magistrati dell’Ufficio e la trasparenza delle scelte». Inoltre, «valorizzazione, nell’ambito dei poteri di vigilanza dei procuratori generali, dei poteri d’impulso volti alla promozione di modelli organizzativi omogenei e buone prassi nel Distretto. È prevista, inoltre, la valorizzazione dell’attività di coordinamento, in tale ambito, svolta dal Procuratore generale della Corte di Cassazione». Per quanto riguarda il benessere organizzativo, «estensione a tutti gli uffici di Procura delle disposizioni, già in vigore nei Tribunali, che prevedono ‘effettiva tutela della genitorialità e delle esigenze familiari dei magistrati, nella piena consapevolezza che condizioni di lavoro favorevoli contribuiscono a determinare maggiore efficienza», conclude la nota. “(fonte:ilmessaggero.it)

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