Diffamazioni su Facebook e su Internet: pubblichiamo la prova del verbale dell’incontro con il CSM del 5 novembre u.s.

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Ringraziamo il Presidente dell’Ottava Commissione del CSM, che ha inviato a tutte le Associazioni ,ed anche a noi di Udgdpo ,la trascrizione della registrazione dell’incontro avvenuto nella sala del Consiglio Superiore della Magistratura con i rappresentanti delle Associazioni dei Magistrati Onorari di Pace il 5 novembre u.s..Nel link sottostante vi è la versione integrale di tutti gli interventi, mentre pubblichiamo per esteso l’intervento del Presidente di Unità Democratica Giudici di Pace Onorari, dal quale emerge la prova di ciò che egli ha veramente detto e non le parole,che gli sono state attribuite da altri e che hanno pubblicato in Internet o nelle pagine Facebook una vera e propria attribuzione di fatti falsi ,corrispondenti a frasi falsamente riportate, con le quali, con dolo , intendevano attirare avversione ed odio dei giudici di pace onorari in servizio nei confronti del predetto presidente e di UDGDPO. Non abbiamo parole per il comportamento penalmente perseguibile e per il danno subito personalmente sia come associazione che come rappresentante legale di Unità Democratica Giudici di Pace Onorari(UDGDPO).
Estratto
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“PRESIDENTE – Grazie a lei. Ora il dottor Diego Loveri, Unità Democratica Giudice di Pace Onorari.
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Dottor Diego LOVERI, già Giudice di pace di Roma, Segretario Generale U.D.Gdp.O – La ringrazio Presidente, perché Proprio Unità Democratica Giudici di Pace Onorari ha da anni proposto una riforma della magistratura onoraria che ha visto poi la sua attuazione legislativa nel 2016. I principi e i criteri fondamentali per quanto riguarda la riforma sono stati proposti da Unità Democratica, per questo noi ribadiamo la validità ed efficacia del parere del CSM, dato alle Camere in occasione della approvazione della riforma della magistratura onoraria, perché lo riteniamo confacente e condiviso da noi perché strutturalmente era necessario arrivare ad una abolizione delle famose proroghe annuali o biennali che c’erano state nel passato. Quindi il CSM per noi è importante, importantissimo, e riteniamo che sia valido questo invito di cui ringraziamo il Presidente, anche per la questione della pubblicizzazione con le associazioni degli atti del Consiglio Superiore che speriamo possa essere iniziata velocemente per poter illustrare a tutta la categoria quello che accade normalmente per quanto riguarda il Consiglio Superiore della Magistratura. Noi siamo d’accordo con le altre associazioni per l’adesione alla astensione dalle udienze perché in realtà il Governo non ha mantenuto la promessa che aveva fatto. Si è chiusa il 1° dicembre 2015 la consultazione con il Governo e con il Ministro della Giustizia; questo ha causato una serie di incomprensioni e anche di errori che noi riteniamo tali relativamente alla interpretazione di determinate leggi, una delle quali era il famoso articolo 18 bis relativo alla proroga al 31 dicembre 2016 di coloro che non avevano ancora compiuto i settanta anni. Questo ha comportato poi anche un contenzioso e un mantenimento di una interpretazione che in realtà poteva essere evitata se il Governo avesse convocato e avesse chiarito con le Associazioni dei Giudici Onorari di Pace questi termini. Tra i punti principali che abbiamo proposto da tanti anni c’era il coordinamento da parte dei Presidenti dei tribunali degli uffici dei giudici di pace; vediamo purtroppo che in realtà l’attuazione, in questi mesi, non è stata coerente con quella che era la riforma. In realtà dovrebbe essere emanato il secondo decreto delegato; anche sul secondo decreto delegato le associazioni hanno chiesto di essere consultate a livello governativo, perché non è possibile che venga emanato un nuovo decreto delegato che non prevede espressamente la questione del coordinamento dei Presidenti dei tribunali. Noi l’avevamo ideato e proposto perché terminasse un certo tipo di organizzazione, anche delle cancellerie negli uffici dei giudici di pace, che vedeva un interlocutore – il coordinatore giudice di pace – estraneo al Ministero della Giustizia, per cui i Presidenti dei tribunali dovevano rappresentare il collegamento tra il Ministero della Giustizia e gli uffici dei giudici di pace. Questo non sta avvenendo e i giudici che sono stati delegati dai Presidenti dei tribunali, perlomeno a livello nazionale, hanno creato molta confusione, derivante dal fatto che sono stati delegati ulteriori giudici – Presidenti di sezione – i quali a loro volta stanno delegando, perlomeno accade in alcune sedi, ai vecchi giudici coordinatori e ai vecchi referenti. Di conseguenza si è creata una situazione nella quale nulla è cambiato gattopardescamente e l’efficacia di questo coordinamento non si vede. Dovrebbe essere disciplinato dal decreto delegato; in particolare, nelle discipline dei decreti delegati che dovrebbero essere emanati, speriamo dopo la consultazione con le associazioni, c’è anche la situazione dell’attuazione dei concorsi. Perché è chiaro che la questione dei concorsi è strutturata sulla base della legge: noi abbiamo una legge di riforma, la legge prevede che ci sia una riforma degli organici e prevede che ci sia anche la disciplina dei concorsi. Noi da sempre abbiamo chiesto i concorsi acceleratamente, ma è chiaro che i concorsi devono essere fatti e distribuiti sul territorio nazionale e le aspettative sono moltissime. Noi riceviamo continuamente e-mail e sollecitazioni da parte di avvocati, funzionari, cancellieri, eccetera, che ambiscono ad entrare nella magistratura onoraria e ci chiedono per quale motivo non sono stati emanati concorsi. La procedura concorsuale per la selezione dovrebbe comportare già di per sé un periodo di tempo di almeno un anno, un anno e mezzo, come è successo nel ’98; addirittura a distanza di quattro anni sono stati nominati ulteriori giudici. Quindi è una procedura molto lunga e, se non viene mai iniziata, è chiaro che rimarrà una contraddizione con quella che è stata l’accelerazione della decadenza di tutti i giudici di pace e onorari sessantottenni. Non si capisce il motivo per il quale all’improvviso, da un momento all’altro, sono decaduti senza che ci fossero dei concorsi o nuovi inserimenti del personale. Questo ha prodotto gravi ingiustizie; soprattutto per quanto riguarda la disciplina dei requisiti per i concorsi c’è anche lo stabilimento della cosiddetta incompatibilità, che noi ribadiamo da sempre, sul territorio nazionale con la professione forense. Mi sembra che il CSM non sia in disaccordo: togliere questa possibilità di poter svolgere una professione che in molti casi crea delle situazioni piuttosto spiacevoli sia nelle grandi sedi che nelle piccole sedi. Naturalmente ci dovrebbero esser anche l’attuazione anche dei trasferimenti e il regolamento della responsabilità disciplinare, perché è chiaro che nella legge sono previste le sanzioni disciplinari. C’è poi la questione dell’ufficio del processo. Io mi richiamo a quello che il Presidente giustamente ha detto sulla scopertura degli organici, perché effettivamente noi riteniamo che la scopertura al 62% sia rilevante; noi poi non sappiamo l’esito dell’aumento delle competenze che dovrebbe naturalmente introdurre nuovo lavoro, perché è stato inserito nella legge ma sulla attuazione notizie non ne stiamo ricevendo. La possibilità di immettere forze nuove nella magistratura onoraria certamente è subordinata anche a questo. Perché se le carenze di organico di GOT e VPO si mantengono al 15% circa – GOT al 18% e VPO al 12% – però è chiaro che tra poco, alla fine dell’anno, con il passaggio dei sessantottenni… perché penso che continuamente il CSM stia dichiarando decaduti i giudici onorari, quindi man mano si verificheranno ulteriori carenze e mi auguro che il Consiglio Superiore della Magistratura possa essere ascoltato con il proprio parere sia dal Governo che dalle Camere, prima della emanazione del decreto delegato. Grazie.”

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