Giudici di pace europei: un confronto tra i vari sistemi

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Pubblichiamo un interessante articolo sul confronto recente avvenuto in Polonia tra i sistemi dei vari Stati dell’Unione Europea a proposito della magistratura onoraria di pace.

“Mentre in Italia è stata approvata la Riforma Organica della Magistratura Onoraria delegata al Governo con la legge n. 57/16 e i giudici di pace sono già sul piede di guerra per una riforma tanto attesa quanto contesta (è stato proclamato uno sciopero dal 6 all’ 11 giugno, ndr), l’Assemblea delle Rete delle Associazioni Europee dei Giudici Laici dal 13 al 15 maggio, si è riunita nel Nord della Polonia, a Danzica celebrando contestualmente il Giorno Europeo del Giudice Laico.

La manifestazione è stata organizzata dall’Associazione Polacca dei Giudici Laici in occasione dei festeggiamenti per il 25° anniversario della Costituzione polacca, in collaborazione con L’ENALJ (European Network of Lay Judges) di cui fanno parte circa 20 organizzazioni di 12 paesi europei e quest’anno otto paesi europei hanno partecipato alla Convention.
Durante la preliminare cerimonia organizzata nella Sala Dwor Artusa nel centro storico, sia i rappresentanti istituzionali che i presidenti delle rispettive associazioni hanno concordemente evidenziato l’importanza che assume la magistratura laica ossia la magistratura non professionale nella società civile quale elemento irrinunciabile di democrazia a cui va riconosciuta una posizione fondamentale nel panorama giudiziario.

Sono state illustrate le competenze, il ruolo e il fondamentale apporto alla giurisdizione riconosciuto anche dai magistrati professionali, dei giudici di pace polacchi che hanno competenze in materia di Criminal Law, Civil law and Family Law.Tutti gli interventi, hanno però evidenziato l’esigenza di una maggiore professionalità dei giudici laici quale strumento per ottenere una definitiva legittimazione nel panorama giudiziario polacco unitamente alla necessità di un costante dialogo con gli organi istituzionali ed è emerso altersì che anche in Polonia si tende a una riduzione del numero dei giudici di pace che sono reclutati con un sistema elettivo e svolgono circa 20 udienze all’anno ricevendo una indennità per ogni udienza.

Nel corso dei lavori posti all’ordine del giorno, presso il Palazzo del Municipio, in cui le varie delegazioni hanno riferito sulle competenze e sulla condizione dei giudici laici nei singoli paesi dell’Unione Europea, la delegazione italiana ha illustrato, in un breve documento, i principali aspetti della riforma della magistratura onoraria oggetto di delega al Governo, in cui confluisco ora i giudici di pace e i giudici onorari di tribunale (GOP) che costituiscono la magistratura giudicante e della nuova figura dei Vice Procuratori Onorari che costituiscono la magistratura requirente in un autonoma articolazione presso le Procure.

Dal confronto tra i vari sistemi è emerso che in Italia per i nuovi Giudici Onorari di Pace è previsto un corposo aumento di competenze, oltre quelle già previste, in materia civile penale, che in Austria, Belgio e Svezia i giudici laici sono competenti soprattutto in materia commerciale, che in Germania vi sono due figure di giudici laici che si occupano rispettivamente di materie penali e amministrative; si tratta in genere di giudici esperti che godono di grande considerazione presso la magistratura professionale.

La situazione emergente per lo più, è stata caratterizzata da una tendenza dei Governi alla riduzione dei giudici non professionali, attraverso una riduzione delle loro competenze per ragioni generalmente economiche e da una scarsa attenzione alle istanze della categoria che restano per la maggior parte inascoltate. In Ungheria per esempio, la competenza penale è inesistente mentre si tende a un maggiore riconoscimento attraverso una codificazione delle competenze, solo dei giudici che si occupano di materie militari. In Austria si tende ad abolire la competenza penale, in Svezia vi è stata una riduzione delle competenze in materia penale e di diritto di famiglia e un’analoga situazione si è riscontrata in Finlandia laddove si tende a ridurre solo il numero dei giudici di pace e manca un riconoscimento del loro ruolo pubblico a causa del sistema elettivo che porta spesso a inopinate scelte di natura politica. Sono restate anche per la maggior parte inascoltate le istanze volte a rivedere l’intero sistema rifondandolo su basi etiche.

Anche l’Irlanda ha lamentato una riduzione negli ultimi dieci anni, del numero delle competenze penali e nel diritto di famiglia dei giudici laici mentre la Polonia ha evidenziato un maggiore interesse e una particolare attenzione delle autorità nazionali alla condizione dei giudici di pace pur non essendo la situazione del tutto positiva. Germania e Finlandia in particolare, hanno evidenziato la deriva dei sistemi elettivi che non solo portano spesso a scegliere giudici incompetenti e impreparati ma producono, corruttela, incompatibilità e conflitti di interesse.

Dal quadro europeo è emerso ovunque, un forte senso di precarietà della magistratura laica a cui si contrappone d’altro canto, l’esigenza insopprimibile avvertita dai giudici laici di un maggiore riconoscimento e di una maggiore professionalità. È emersa anche una tendenza comune dei Governi ad abbassare i limiti di età dei giudici non professionali. La Finlandia ha lamentato una disparità di trattamento con i magistrati professionali che restano in servizio fino a 68 anni mentre per i giudici laici i limiti di età per assumere l’incarico vanno dai 25 a 64 anni. Tale situazione appare non dissimile da quella Italiana dove in poco tempo, si è avuto un graduale abbassamento del limite di età dei magistrati onorari dagli iniziali 75 anni fino a giungere al limite di 68 anni per i magistrati in servizio come prevede l’attuale riforma mentre i giudici di carriera cessano l’attività a 70 anni .

In alcuni paesi si sono evidenziati percorsi riformatori in itenere sia sul sistema Giustizia che sulle funzioni dei magistrati laici e sono apparse comuni le notevoli e spesso insormontabili difficoltà di interloquire con la politica, protesa a risparmiare ovunque inopinatamente sui costi della giustizia. A conclusione dei lavori è stata proposta l’introduzione nei vari sistemi, di principi etici, di supporto anche a un Codice Etico Europeo in cui siano contenuti valori, principi e norme di comportamento a cui deve ispirarsi il ruolo del giudice laico. La Germania dal proprio canto, ha proposto di introdurre un sistema di incompatibilità per evitare conflitti di interesse ed ha elaborato e distribuito una proposta di Codice Etico (Ethical conduct of lay Judges). E stato proposto anche come necessario supporto, lo svolgimento di seminari di “qualificazione etica”.

L’Italia che invece, ha posto sempre grande attenzione ai temi etici, durante l’elaborazione e la redazione della Carta Europea del Giudice Laico sottoscritta a Bruxelles nel maggio 2012, ha inviato un emendamento tratto dal Codice Etico del Magistrato, contenuto nell’articolo VIII.
I delegati hanno concordato infine, sull’organizzazione di una Conferenza Europea presso il Parlamento Europeo e la Commissione Europea che abbia come obiettivo primario il sostegno ai vari sistemi nazionali mediante l’ENALJ e la istituzione di una Commissione preparatoria alla Conferenza composta da Germania, Irlanda, Austria e Belgio. Lo scopo è quello di sostenere i giudici laici in Europa dando un sopporto alla risoluzione dei problemi della magistratura laica attraverso l’Associazione Europea dei Giudici Laici che resta consacrata come importante strumento di sostegno nei vari paesi dell’Unione anche auspicando una maggiore unità e un più costante impegno tra le varie Associazioni aderenti all’ENALJ, presupposto necessario e ineludibile.
* Giudice di pace, rappresentante della delegazione Italiana” di Margherita Morelli
(fonte:diritto24.ilsole24ore.com)

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