Question time: il Ministro Orlando su magistratura onoraria, suicidi in carcere e femminicidio


“Nel pomeriggio del 1° marzo il Ministro della Giustizia, Orlando, è intervenuto al question time alla Camera, sui temi della stabilizzazione della magistratura onoraria, dei suicidi in carcere e del femminicidio.
La magistratura onoraria. In risposta a Verini e altri prima, e a Cirielli e altri poi, il guardasigilli ha parlato a proposito della precarizzazione dei magistrati onorari.
Le intenzioni del Governo sono quelle di procedere verso una «semi-stabilizzazione con una serie di proroghe molto lunghe». Il problema però è che l’Unione Europea esige una posizione chiara, «vale a dire o sono onorari o sono magistrati a tutti gli effetti», ma per entrare in magistratura serve la partecipazione ad un concorso. Si sta cercando di capire la direzione da intraprendere in tal senso, anche con l’ausilio dei pareri di Consiglio di Stato e ANM.

I suicidi in carcere. La situazione nelle carceri italiane è migliorata, a detta del Ministro, nonostante proprio nella giornata di ieri vi sia stato il dodicesimo suicidio in carcere dall’inizio dell’anno.
I dati sul fenomeno degli ultimi anni sono i seguenti: vi sono stati «43 casi di suicidio nel 2014, 39 nel 2015, 39 nel 2016 e 10 sino al 28 febbraio 2017». Ma il numero, rispetto agli anni passati, si è sensibilmente ridotto.
E’ stata, a tal proposito, adottata una “direttiva sulla prevenzione dei suicidi all’indirizzo del Capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. In essa si prescrive «la predisposizione di un organico piano d’intervento per la prevenzione del rischio di suicidio delle persone detenute o internate, il puntuale monitoraggio delle iniziative assunte per darvi attuazione e la raccolta e la pubblicazione dei dati sul fenomeno».

Il femminicidio. Da ultimo, in tema di violenza sulle donne, il guardasigilli ha annunciato l’adozione di un “piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere”, «finalizzato alla prevenzione del fenomeno, attraverso l’informazione e la sensibilizzazione dell’intera collettività, ed al potenziamento di forme di assistenza e sostegno alle donne vittime di violenza».(fonte:dirittoegiustizia.it))

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