Giustizia civile, on line il monitoraggio pendenze e arretrato

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“Ogni trimestre pubblicati dati aggiornati su andamento nazionale
Il Ministero della Giustizia ha pubblicato online sul proprio sito internet il monitoraggio relativo al primo trimestre 2016 dei procedimenti pendenti e dell’arretrato civile. Da oggi, con periodicità trimestrale, viene pubblicato sul sito giustizia.it il dato più aggiornato relativo all’andamento nazionale del carico giudiziario complessivo del settore civile con evidenziazione dell’arretrato. Pendenze e arretrato sono rappresentati da grafici con relative tabelle dei dati di riferimento.
il link al sito giustizia.it

Questo monitoraggio, spiega il Ministero, rientra tra le azioni intraprese dal Dipartimento per l’Organizzazione Giudiziaria del Ministero con il “Censimento speciale sulla giustizia civile” che, oltre a rappresentare un concreto esempio di trasparenza nella comunicazione dei dati inerenti la performance del sistema giudiziario, intende superare il tradizionale approccio al volume complessivo delle pendenze evidenziando il volume e l’andamento della “giacenza patologica”, cioè di quel sottoinsieme di affari non ancora definiti entro i limiti della ragionevole durata fissati dalla legge e che pertanto pongono il nostro sistema a rischio richiesta di risarcimento economico ai sensi della legge Pinto.

I grafici e le tabelle pubblicate riportano il totale nazionale degli affari in materia civile, aperti a fine periodo per tutti gli Uffici: Corte di Cassazione, Corti d’appello, Tribunali ordinari, Giudici di pace e Tribunali per i minorenni. Lo studio è inoltre corredato da dati e grafici che mostrano gli evidenti progressi realizzati non solo nell’andamento delle pendenze, calate dai quasi 6 milioni del 2009 a meno di 4 milioni nel primo semestre di quest’anno, ma anche e soprattutto nell’arretrato, anch’esso in rapida contrazione in Corte di Appello e in Tribunale. Fa eccezione il trend della Cassazione sul quale più volte si è pronunciato il Primo Presidente della Corte e sul quale, tuttavia, incidono in modo molto significativo i ricorsi in materia tributaria.” (fonte:askanews.it)

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