Alba: Giornata mondiale del Rifugiato “Grazie ai profughi che aiutano la città”

rifugiati
Giornata mondiale del Rifugiato
“Grazie ai profughi che aiutano la città”
Alba, trentuno immigrati impegnati in attività di manutenzione delle aree verdi
Lunedì era la Giornata mondia-
le del Rifugiato, festeggiata ad
Alba con una cerimonia per i
profughi ospitati in città che lo
scorso anno, per sei mesi, han-
no partecipato al progetto vo-
lontario per piccoli lavori di
manutenzione per il Comune.

Proprio in municipio, il vicesin-
daco e assessore alle Politiche
sociali, Elena Di Liddo e la col-
lega con delega alle Pari oppor-
tunità, Rosanna Martini, han-
no accolto una ventina di ragaz-
zi, ringraziandoli a uno a uno
per il contributo dato e conse-
gnando loro un attestato, oltre
a spilla e gagliardetto bianco-
rossi, i colori albesi.
«Alba è una città accoglien-
te e lo sta dimostrando al di là
del turismo – ha commentato
Di Liddo -. Ci sono 31 giovani in
arrivo da Africa e Bangladesh
e ospitati in due realtà: si trat-
ta della cooperativa sociale
Alice con l’associazione di vo-
lontariato Lucio Grillo e il Cen-
tro di Prima accoglienza albe-
se della Caritas, che stanno fa-
cendo un lavoro eccellente, sia
in termini di accoglienza che
di percorso d’integrazione.
L’Amministrazione comunale
dice loro grazie e con un gesto
simbolico, nella Giornata mon-
diale del Rifugiato, vuole spie-
gare a tutti gli albesi che que-
sti ragazzi non sono un proble-
ma, ma una risorsa e come tale
possono diventare parte attiva
della vita cittadina».
Ex taxista
Tra loro c’è Brahima Doukou-
re, 30 anni, che in Costa
d’Avorio faceva il taxista. «So-
no arrivato qui da solo e vor-
rei rimanerci dopo aver trova-
to un lavoro». Non è di molte
parole, capisce abbastanza
bene l’italiano, ma non lo par-
la. E ama fare fotografie, con
cui ha anche partecipato a
una piccola mostra a maggio,
in occasione della Festa inter-
culturale. Ha più voglia di rac-
contare invece Omar Danso,
dal Gambia, 22 anni: «Un bel
progetto quello del Comune,
che ci ha impegnato il tempo
ed evitato di stare magari da-
vanti alla tv. Non so cosa farò
in futuro, ma spero di poter
lavorare. “[MU.B.) (fonte:la stampa.it)

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