Riforma ed Associazionismo della Magistratura Onoraria dal passato al futuro

Udgdp
Con l’anniversario della Liberazione (festa nazionale) arriva ,il giorno dopo, anche la liberazione da un altro ventennio di un modo di fare associazionismo nella magistratura onoraria molto critico ed affastellato da incomprensioni e divisioni interne alla stessa categoria tra giudici di pace da una parte e dall’altra tra viceprocuratori onorari e giudici onorari di tribunale .Dopodomani la discussione alla Camera dei Deputati con una relazione di maggioranza e due relazioni di minoranza porrà fine a queste divisioni unificando la categoria ? Lo speriamo.

L’approvazione del disegno di legge costituirà una svolta storica per tutta la magistratura ,non solo quella onoraria.La riforma rappresenterà una linea di arrivo ed una di partenza.

Dopo la confusione ventennale di rivendicazioni per ottenere il tutto ed il contrario del tutto, i magistrati onorari di pace potranno vantare finalmente (e qui sta l’arrivo) una vittoria :quella di non dover rimanere più nella precarietà. Finiranno le proroghe biennali,annuali,semestrali.trimestrali,ecc.Tutti vecchi e giovani gop sapranno quando terminerà il proprio incarico.E con la loro accettazione dell’incarico la permanenza sarà fissata dalla legge stessa e dai decreti delegati relativi.

I primi tre articoli del ddl 3672 di riforma , relativi alla nuova figura di magistrato onorario di pace, dovranno avere attuazione con i relativi decreti delegati, che il Ministero della Giustizia dovrebbe avere già pronti per la relativa approvazione da parte del Consiglio dei ministri.

Gli articoli da 4 a 7 della stessa riforma sono, invece, relativi ad istituti che entreranno in vigore il quindicesimo giorno successivo alla pubblicazione della gazzetta ufficiale della legge stessa.Le incompatibilità dei giudici di pace ,il coordinamento degli uffici dei giudici di pace ai Presidenti di Tribunale , le applicazioni dei giudici di pace e la formazione (dei giudici di pace, dei giudici onorari di tribunale e dei vice procuratori onorari) entreranno in vigore senza ulteriori decreti legislativi,come ad esempio le riunioni trimestrali con i presidenti dei tribunali e gli altri giudici e magistrati professionali nonchè la formazione decentrata con cadenza semestrale.

Gli articoli 8 e 9 si riferiscono invece ad altri decreti attuativi.

Dopo l’approvazione della legge di riforma vi sarà una nuova partenza. Dovranno avere concretezza le discipline economiche,giuridiche,previdenziali,disciplinari,ecc. relative alla riforma stessa.
Ed allora l’associazionismo avrà un suo ruolo di contrattazione con il Governo. La tutela degli interessi collettivi di tutti non potrà essere confusa con quella degli interessi individuali esperibili con le tutele giurisdizionali interne ed europee.
Delle due l’una : o si procederà come sta facendo da più di un secolo l’Associazione Nazionale Magistrati con un’unica associazione (statuto atto costitutivo,ecc.) con all’interno gruppi associativi (cinque o sei al massimo) che potranno avere anche denominazioni diverse da quelle attuali ,oppure si potrà procedere ,come accade ora, divisi in tante associazioni con aggregazioni temporanee su singoli documenti, affiancate da studi legali che trattano cause individuali contro il Governo,il Ministro della Giustizia, ecc.

Credo che il passaggio ad una rappresentanza unitaria, anche se articolata al proprio interno, sia necessario per rivendicare diritti ed interessi collettivi relativi a magistrati non professionali come a quelli professionali.

La scelta parlamentare di non voler accogliere una disciplina di totale incompatibilità dell’esercizio della professione forense con l’esercizio della funzione giurisdizionale ,permanendovi solo quella circondariale ,è andata contro il riconoscimento di una stabilizzazione della categoria che avrebbe avuto un’equiparazione con la magistratura professionale . E forse sbagliavamo noi stessi che la chiedevamo proprio per essere stabilizzati. Ma non si poteva continuare a sostenere un doppio binario per l’accesso alla magistratura stabilizzata che già c’era ed era quella professionale ,e che vedeva nel concorso di accesso alla stessa, molto selettivo e con un tirocinio di oltre 18 mesi, un ostacolo che aveva indotto molti di coloro che non l’avevano superato ad accedere alla magistratura onoraria, permanendo contemporaneamente nell’esercizio della libera professione di avvocato o praticante avvocato, o ,addirittura, di pubblico dipendente o di pensionato da pubblico o privato impiego.

Nella costruzione di nuove piattaforme rivendicative ,però, non possiamo fare come gli struzzi e dimenticare che per troppi anni la confusione ed anche l’oscurantismo associativo di alcuni ha frapposto ostacoli infiniti all’attuazione di una ,dico almeno una, vera riforma della magistratura onoraria.

Basti pensare ,senza andare molto al di là nel passato remoto, che lo stesso parere del Consiglio Superiore della Magistratura sulla riforma è stato ritardato ,ostacolato, rinviato,ecc. fino ad arrivare in Parlamento oltre i tempi dovuti. E’ merito del Ministro della Giustizia Orlando, ed anche dei gruppi parlamentari di maggioranza , della nostra associazione ,e di altri, che dopodomani si potrà discutere ed approvare la riforma della magistratura onoraria.

Se poi andiamo ad analizzare le prime considerazioni che vengono da altri gruppi associativi troviamo le seguenti scoraggianti parole che ci trovano in totale disaccordo e sono le seguenti:

… “Chi pensa che “i giochi siano fatti”, come abbiamo già più volte ribadito, sta davvero in alto mare: fra Commissione Europea (è già pronta la denuncia integrativa, che verrà inviata alla CE appena la legge verrà pubblicata, unitamente alla Gazzetta Ufficiale, a riprova di tutte le menzogne che il Governo Italiano ha diffuso per “frenare” i nostri esposti, oltre duecento dai dati ufficiali in nostro possesso…), azioni giudiziarie interne, collettive ed individuali (stavolta si parte per davvero!), gli emanandi decreti legislativi (e lì ci sarà da fare davvero “rumore”, fra scioperi, manifestazioni ed ogni altra forma di protesta) ed una legge fragile come un vaso di porcellana che subirà, inevitabilmente, incisive modifiche nei prossimi anni…Ai somari ed agli ignavi lasciamo volentieri i piagnistei”…

Ma non è così che si inizia un periodo di attuazione di una riforma .La conflittualità permanente,le minacce ,le ingiurie, gli attacchi,i trabocchetti,le manipolazioni, verso l’esterno o verso l’interno della categoria a cosa portano? Se volessimo pubblicare anche solo qualcuno dei comunicati e dichiarazioni fatte anche negli ultimissimi tempi dovremmo alterare quello spirito solidale di categoria che vede ora risultati concreti anche se non risolutivi di una nostra azione sindacale che ,ripeto, è nella tutela degli interessi collettivi con il risultato di una riforma tanto auspicata e necessaria per ridare serenità, equilibrio ed efficienza non solo alla magistratura onoraria ma per quanto riguarda la giustizia anche a tutto il Paese .
Dopo l’approvazione della legge le voci che ne reclameranno il merito della relativa conquista si moltiplicheranno ma noi di UDGDPO proprio prima della definitiva approvazione vogliamo anticipare che siamo soddisfatti ma che non siamo entusiasti ,per i punti critici delineati sopra, che speriamo di modificare ,assieme agli altri, come gruppo associativo nella nuova Associazione che ci auguriamo di poter costituire in tempi brevi.

Diego Loveri
(presidente di Unità Democratica Giudici di Pace Onorari)

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