Giustizia: la competenza passa dai Comuni al ministero

tribunale frascati.
“I Comuni escono ufficialmente dalla gestione degli uffici giudiziari. Il Consiglio dei ministri ha infatti dato seguito al regolamento della legge di stabilità che prevede l’assegnazione dei dipendenti in esubero delle Province, in via prioritaria, al ministero della Giustizia.
In teoria, il provvedimento dovrebbe diventare operativo all’inizio di settembre. Mancano circa due settimane e le certezze sono poche.
Toccherà ora alla Direzione generale delle risorse materiali e delle tecnologie stabilire competenze e funzionamento degli uffici, come ad esempio manutenzione, riscaldamento, climatizzazione, utenze, pulizia, custodia e vigilanza. Resta, però, il nodo irrisolto delle spese sostenute finora dai municipi. Questione di non secondaria importanza, considerando che restano insoluti crediti per circa 700 milioni di euro complessivi.

Somme che interessano da vicino anche la Campania. Andiamo a vedere nel dettaglio le somme riconosciute per il solo 2013.
Per quanto riguarda la Corte d’Appello, ad esempio, a Salerno sono stati finora corrisposti 450mila euro.
Sui tribunali, 236mila euro versati a Benevento, 208mila a Nola, 229mila a Torre Annunziata e 870mila a Santa Maria Capua Vetere.
Altri 32mila euro sono andati a Sala Consilina, sede di una sezione distaccata.
Risorse anche per i tribunali soppressi: 2mila euro ad Airola, 3mila a Capri, 63mila a Gragnano, 12mila a Guardia Sanframondi e 330mila a Pozzuoli.

Infine, gli acconti riguardano anche le sedi del giudice di pace. I comuni beneficiari sono numerosi: da Calabritto a Calitri, passando per Frigento, Grottaminarda, Lacedonia, San giorgio la Molara, Sant’Anastia e Solopaca. Fondi anche a pompei, Pomigliano e Montesarchio.
Insomma, un lungo elenco. I tempi stringono, se si vuole rispettare il cronoprogramma sancito dal Governo Renzi. Mentre i Comuni, giustamente, attendono ancora di vedersi riconosciute le somme spese finora.
Perché, come sempre accade in questi casi, prima di ogni altra cosa l’attenzione è puntata sui soldi. Specialmente in tempi di magra e di difficoltà finanziaria come quella che vivono oggi gli Enti locali. Ad ogni latitudine, senza distinzione di sorta fra Nord e Sud.
Insomma, la pubblica amministrazione si ritrova ancora una volta a fare i conti con l’ennesima rivoluzione. Il “solito” cambiamento, verrebbe da dire, che si pone come obiettivo quello di razionalizzare spese e risorse a disposizione. Con l’intento di provare a garantire servizi sempre più degni di questo nome alla cittadinanza. Mancano pochi giorni, il tempo stringe. E il rischio del “solito” pasticcio all’italiana, di una corsa confusionaria quanto raffazzonata, è dietro l’angolo.” di Giovanbattista Lanzilli (fonte:ottopagine.it)

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