Italiani migranti: nel 2014, più connazionali all’estero che stranieri in Italia

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Pubblichiamo un articolo rivelatore del pregiudizio francamente xenofobo di alcuni italiani che non si accorgono quanto pesi nella nostra economia l’emigrazione dei nostri lavoratori ,per lo più intellettuali,che viene solo parzialmente compensata dall’immigrazione di braccia per i lavori più umili che gli italiani rimasti non vogliono più fare….
” Nel 2014, 154mila italiani hanno abbandonato il nostro paese per recarsi all’estero a vivere; di contro, i nuovi immigrati in Italia sono stati 92mila.

E’ quanto emerge dalle anticipazioni del rapporto Idos, il dossier, preparato dal Centro studi e ricerche immigrazione (Idos) e dall’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar) sui flussi migratori: di fatto, il numero di italiani migranti, nell’anno passato, è stato di molto superiore rispetto a quello degli immigrati stranieri in Italia. Una tendenza che non si verificava da decenni.

Ma come mai è accaduto?

Il rapporto sottolinea una serie di condizioni che non possono esser trascurate: innanzitutto, non ci sono state nuove regolarizzazioni per i migranti arrivati in Italia e, inoltre, sempre più stranieri hanno acquisito la cittadinanza italiana (130mila nel 2014), quindi non devono più esser considerati immigrati.

“Chi dice che in Italia vengono troppe persone non si rende conto che i migranti hanno contribuito in termini reali alla ricchezza del Paese”, ha spiegato Ugo Melchionda, il presidente dell’Idos, a La Stampa.
“Il saldo tra quanto hanno prodotto in termini di contributi fiscali e previdenziali e quanto abbiamo speso in termini di welfare e sicurezza per respingere gli irregolari è positivo. In un anno abbiamo guadagnato 4 miliardi. L’equazione della migrazione è favorevole al Paese, non ai migranti.”

Per quanto riguarda i nostri connazionali, invece, il rapporto sottolinea come, ormai, Londra potrebbe esser considerata la tredicesima città italiana, con 250mila italiani lì residenti: l’equivalente della popolazione di Verona.”(fonte:articolotre.com)

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