In Croazia “Il giudice: misurate i decibel del cane”

cane
“La perizia su Medo che abbaia al centro della lite giudiziaria
Il giudice aveva già disposto per Medo gli “arresti domiciliari notturni”, poiché il suo abbaiare nel giardino di casa infastidiva i vicini. Ma ora ha stabilito che si proceda alla misurazione dei decibel dei latrati, accogliendo così almeno in parte il ricorso del padrone di Medo, dell’enclave ortodossa di Peroj, un paesino affacciato sul Canale di Fasana in cui vive il protagonista della vicenda.

Il protagonista è appunto il meticcio di tre anni che – essendo un cane – abbaia. In prima istanza, nell’ottobre scorso, il giudice gli aveva “ordinato” di non farlo di notte, dalle 20 alle 8 del mattino successivo, per tutelare la vicina che lamentando nottate in bianco e conseguenti crisi nervose si era rivolta al Tribunale.

E visto che l’animale non voleva sottostare alla sentenza il proprietario ha dovuto trovare il modo di zittirlo, pena un’ammenda pecuniaria di 2.800 euro: la sera viene chiuso in una gabbia oscura, isolato visivamente poiché alla vista di un gatto o di una persona sconosciuta si metterebbe ad abbaiare come solitamente faceva.

Dunque arresti domiciliari notturni, che stando al suo padrone però comportano grossi problemi di salute all’animale. Quando è in un ambiente chiuso Medo non fa la pipì: al mattino, racconta Anton Šimunovic, il cane schizza via come un fulmine per uscire nel giardino dell’abitazione. Una sofferenza destinata a procurargli infine dei malanni ai reni. Anche per questo Simunovic ha presentato ricorso contro la sentenza di primo grado.

Il giudice ha invitato a deporre numerosi testimoni, chiamati dalle due parti in causa. Quelli di Anton Šimunovic hanno dichiarato che a volte il cane abbaia, ma senza disturbare. Secondo la controparte invece i latrati rappresenterebbero un grosso problema che non è possibile risolvere civilmente con il padrone del quattrozampe.

Il giudice ha così deciso per il provvedimento: misurare in decibel l’abbaiare di Medo. Una perizia da effettuare entro il prossimo maggio, ancora non si sa da chi e come. Se i decibel risulteranno eccessivi (sarebbe interessante sapere se esiste una legge o delibera comunale sull’intensità consentita dei rumori provocati dagli animali) allora Medo dovrà continuare a trascorrere le sue notti in gattabuia; altrimenti tornerà libero.

L’avvocato che difende la vicina di casa afferma di aver proposto a Šimunovic una soluzione che avrebbe accontentato tutti: il trasferimento del cane in un altro punto del vasto podere del proprietario, dove i suoi latrati non disturberebbero nessuno. La proposta però sarebbe stata respinta.

Intanto la storia di Medo è stata ripresa dai media di tutto il mondo, su Facebook è nato un gruppo d’opinione a suo favore e al suo diritto ad abbaiare. Non manca però nemmeno chi – a fronte del diritto canino ad abbaiare – si appella al diritto umano a dormire in pace, senza fastidi o rumori molesti sotto la finestra.”(fonte:ilpiccolo.gelocal.it)

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