ATTACCO A TOR SAPIENZA: SASSI E BOTTIGLIE CONTRO I MIGRANTI

>>>ANSA/CONTINUA IL RECUPERO DELLE VITTIME, SBARCHI NON SI FERMANO

“Notte di tensione nel quartiere Tor Sapienza, alla periferia est di Roma. Circa duecento residenti sono scesi strada per protestare contro i 36 rifugiati ospitati nel centro di accoglienza di via Giorgio Morandi. Un raid punitivo, con tanto di sassaiola, urla e lancio di oggetti, organizzato in seguito a presunte violenze commesse da parti dei migranti su alcuni cittadini del quartiere.

“A negro de merda”. “A scimmia”. “Ve bruciamo vivi”. Dalle parole si è passati poi ai fatti davanti al centro di accoglienza di Tor Sapienza, periferia di Roma. Sassi, bottiglie e scontri con la polizia con una 50ina di incappucciati che volevano assaltare il Centro. I migranti sono accusati di presunti reati nel quartiere mentre a soffiare sul fuoco ci pensano i gruppi come Forza Nuova e Casa Pound che hanno la benedizione della Lega Nord. Queste violenze arrivano dopo le provocazioni del segretario leghista davanti a un campo di Sinti a Bologna: grande sdegno per un lunotto sfondato, silenzio di fronte alla xenofobia galoppante di queste formazioni politiche.

Che la situazione stesse per esplodere era chiaro da tempo. L’11 ottobre scorso gli abitanti del quartiere avevano già organizzato una manifestazione di protesta, e per oggi era stata indetta una riunione alle 17,30 per “discutere dei fatti accaduti durante la settimana (anziano derubato, aggressione a una ragazza nel parco)” e “prendere provvedimenti” si legge in un volantino fatto girare nel quartiere. “Noi ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni, più volte abbiamo chiesto di ripristinare la legalità ma nessuno ci ascolta – aggiunge Ippoliti -. Oggi la riunione si farà, verrà il presidente del municipio che abbiamo sollecitato anche in passato. E chiederemo di nuovo un presidio delle forze dell’ordine”. “Non vogliamo essere tacciati di razzismo, come molti stanno facendo in queste ore – conclude – vogliamo solo legalità”.

Le reazioni

“Ieri è successo a Tor Sapienza, nella periferia est di Roma. Che succederà domani? E dopodomani?”. Così, i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil di Roma e del Lazio Claudio Di Berardino, Mario Bertone e Pierpaolo Bombardieri commentano la manifestazione di protesta dei residenti di Tor Sapienza, contro i rifugiati, degenerata in una sassaiola al centro di accoglienza di via Giorgio Morandi.
“La condizioni drammatiche in cui sono ridotte le periferie, – continuano – l’abbandono, il degrado di strade e strutture, la solitudine cui si sentono irrimediabilmente condannati i cittadini che in esse vivono, tutto questo è stato troppo a lungo sottovalutato da chi dovrebbe governare la città. L’esasperazione della gente ha raggiunto picchi insostenibili, il disagio sociale, figlio del baratro nero della crisi economica, della mancanza di lavoro e di prospettive, cresce di giorno in giorno e questa quotidiana battaglia alla sopravvivenza mette gli uni contro gli altri. Cittadini contro cittadini, romani contro immigrati”.

In assenza di politiche sociali che si possano fregiare di questo nome – continuano i sindacati -lo scontro sarà sempre più frequente: “la violenza sistematica. Recuperare le periferie, lo abbiamo ripetuto allo stremo, significa consegnare alle stesse strutture, centri culturali e di aggregazione che possano creare e sviluppare l’integrazione, significa dotarle di servizi, di una rete efficiente di trasporto pubblico, significa assicurare un presidio costante del territorio. Questa amministrazione sta operando nel senso diametralmente opposto”.

Appena si è diffusa la notizia dell’aggressione in molti hanno stigmatizzato l’accaduto. Di “fatto senza precedenti” parla il capogruppo di Sel in Campidoglio, secondo il quale la spedizione è stata organizzata dagli ambienti di estrema destra. “L’esasperazione dei cittadini per l’abbandono delle periferie e per gli effetti della crisi ha trovato lo storico capro espiatorio, il migrante e il rom – sottolinea -. Le condizioni di elevato disagio socioeconomico stanno provocando forti tensioni sociali nelle periferie. Purtroppo, all’aumento dei conflitti corrisponde una diminuzione della mediazione sociale e questo fenomeno si presta ad essere strumentalizzato politicamente da gruppi neofascisti, e figure vecchie e nuove dell’estrema destra. Il disagio e il degrado stanno cadendo addosso all’intera società civile: ai cittadini, agli abitanti, ai romani e agli immigrati. Dobbiamo invece incentivare la progettualità sociale nelle periferie, a sostegno di obiettivi di sicurezza salute e dignità per tutti. Non servono soltanto più risorse per la Capitale, serve un’attenzione politica per la città che è anche il punto di approdo di migliaia di migranti e rifugiati. Senza una politica di sostegno all’accoglienza che coinvolga il Governo, da sola la città non ce la può fare”.

G.M. (Fonte: Redattore Sociale)

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