Seriate. Cane abbaia e vicini fanno causa: sentenza del Tribunale di Bergamo dopo la sentenza del giudice di pace

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“Seriate. Cane abbaia e vicini fanno causa: padroni pagheranno 25mila euro.
Il cane dei vicini che abbaiava giorno e notte era diventato per una coppia di anziani motivo di disturbo. Solo pochi minuti di abbaio di giorno oltre il massimo consentito, dicono i padroni. Ma il giudice del Tribunale di Bergamo li ha condannati ad una multa e al pagamento delle spese processuali per 25mila euro e la sentenza è definitiva.

Tutto inizia a Seriate nel 2007 quando i vicini querelanti chiedono e si rivolgono al giudice di pace perché disturbati dai cani dei vicini. Nel 2008 il giudice emette la sentenza a favore dei querelanti: gli animali vanno spostati nel cortile che non dà sulla finestra dei vicini.
Ma i padroni dei due cani decidono di ricorrere in appello e la sentenza definitiva per loro è una doccia fredda: 25mila euro da pagare tra sanzione e spese processuali. Il tribunale aveva nominato anche un perito per verificare le ore di abbaio e nella perizia il cane superava di 2 minuti durante il giorno e di pochi secondi durante le ore notturne il limite di “abbaio” che potesse essere ritenuto molesto.
La sentenza ha destato scalpore presso l’Aidaa, Associazione italiana difesa animali e ambiente, con il presidente che ha commentato all’Eco di Bergamo:
“«La sentenza purtroppo è definitiva, ma noi abbiamo deciso lo stesso di approfondire la questione dando mandato di studiare la stessa sentenza al nostro avvocato di Como per vedere cosa è possibile fare contro questa sentenza semplicemente assurda. Andremo fino in fondo magari appellandoci al presidente della Repubblica o chiedendo la revisione del processo resta comunque l’assurdità di tale precedente e purtroppo i signori si sono rivolti a noi troppo tardi»”.
Intanto la coppia ha già versato 15mila euro, spiega l’avvocato :
“«Ho esaminato la sentenza di febbraio 2014 del Tribunale di Bergamo in merito all’abbaio di un cane nel giardino privato dei suoi padroni. La trovo sconcertante con profili diretti di istigazione al maltrattamento dell’animale stesso. Preliminarmente non si può certamente parlare di “intollerabilità delle immissioni prodotte dall’abbaio del cane” se chi si lamenta è un solo vicino di casa mentre tutti gli altri hanno testimoniato il contrario davanti al giudice. È inoltre ridicolo parlare di “intollerabilità “ quando il consulente stesso dichiara che “nell’arco delle ventiquattro ore il cane ha abbaiato quindici volte, di cui una in orario notturno. Lo stesso consulente ammette che i singoli abbai sono durati solo alcune decine di secondi (a volte peraltro per quasi un minuto)”..Ma di cosa stiamo parlando? – domanda il legale -. Aberrante la considerazione contenuta nella sentenza che sia proprio l’abbaio in sé ad essere fonte di fastidio: “si rileva come il tipo di immissioni prodotte dall’abbaiare del cane, per quanto contenuto nella sua durata, sia da ritenere fonte di particolare disturbo»”.(fonte:blitzquotidiano.it)

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