Ius culturae :politica in fuga.Parlamento sciolto :elezioni il 4 marzo 2018


Dopo lo scioglimento del Parlamento avvenuto ieri e l’indizione delle nuove elezioni per il 4 marzo 2018 non possiamo esimerci dal sottolineare che la tanto attesa legge sull’ius culturae e sull’ius soli non è più stata approvata nonostante l’urgenza della stessa ,il che unito alla mancata attuazione governativa dell’abrogazione parlamentare dell’art.10 bis del D.Lgsvo n.286/98 staglia uno scenario oscuro su questa legislatura in favore degli immigrati regolari e delle loro famiglie.Per questo pubblichiamo un articolo che amaramente registra l’ultimo percorso veramente da dimenticare nella storia parlamentare italiana.

“Non hanno nemmeno fatto lo sforzo di schierarsi e votare a viso aperto per dire ‘sì’ o ‘no’ alloius culturae e allo ius soli temperato. Hanno fatto mancare il numero legale in aula: appena 116 senatori presenti, pochi per procedere, abbastanza per affossare una legge attesa da sedici anni e invocata come urgente dalla società civile, associazionismo cattolico in prima fila, da almeno otto. Far mancare il numero legale è scelta da politica in fuga. Ieri in fuga dall’ultima responsabilità di legislatura. Una mossa da ignavi e, al tempo stesso, rivelatrice. Rivelatrice di una ostinata mancanza di comprensione: della posta in gioco con la nuova legge sulla cittadinanza in un Paese che invecchia, non sostiene come merita la famiglia e allontana tanti suoi figli. E di una ostentata mancanza di rispetto: per i giovani italiani con genitori stranieri che alcuni politici e opinionisti, pronti ad aizzare sentimenti e risentimenti, vogliono risospingere ai margini della comunità nazionale e raccontano come alieni. Che tristezza. Temevamo una «fine ingloriosa» di questo Parlamento che, nel bene e nel male, molto ha fatto. La registriamo ora.” MARCO TARQUINIO (fonte:avvenire.it)

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