Pordenone: I giovani in Tribunale per assistere al lavoro di giudici e avvocati


A Pordenone hanno commemorato la giornata della giustizia civile il 25 ottobre, in agenda in tutta Europa. La camera degli avvocati civilisti del circondario ha aderito infatti all’iniziativa promossa dall’Unione nazionale di categoria: 60 ragazzi degli istituti superiori della provincia si sono recati in visita al Tribunale cittadino per toccare con mano come funziona il sistema giudiziario italiano. Ad accogliere la comitiva di studenti il presidente della camera civile, quello del tribunale e la rappresentante dell’ordine forense. A loro fianco la dirigente amministrativa , il giudice di pace , il responsabile degli ufficiali giudiziari e alcuni esponenti dei tirocinanti attualmente operativi a Pordenone.

“Si è trattato di un’occasione di confronto e di riflessione sul ruolo della giustizia e sulla funzione del processo civile Non dimentichiamo che un procedimento di questo genere ha un impatto sociale notevole. La stessa ampiezza di competenze rende l’ambito civile estremamente delicato. Si va infatti dai risarcimenti alle questioni di famiglia passando per successioni, società e tutela della proprietà. Un sistema variegato che muta ogni giorno e che anche di recente è stato oggetto di revisione da parte del legislatore”.

Prima della conferenza stampa i ragazzi sono entrati in alcune aule d’udienza per assistere ad una giornata tipo di giudici e legali. Poi ha fatto seguito la visita alle cancellerie e qui i più curiosi hanno posto domande direttamente ai magistrati e ai dipendenti. Il giudice che al momento è delegato facente funzione in attesa dell’arrivo in città del neonominato presidente Lanfranco Tenaglia, ha offerto ai presenti uno scorcio di quanto è stato fatto nel 2016. Da parte loro gli avvocati si stanno muovendo nella direzione di una giurisdizione alternativa, con mediazioni e negoziazioni assistite che evitano il ricorso al Tribunale e riducono tempi e costi per la risoluzione dei conflitti. Le statistiche parlano di una rete giudiziaria che affronta con un’ottima tempistica le cause in entrata e che negli anni ha praticamente azzerato l’arretrato. Ma ci sono sicuramente anche delle ombre, legate alla carenza di personale amministrativo dopo pensionamenti e mancate assunzioni.”

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