La Corte di Giustizia Ue respinge ricorso contro la “relocation” dei migranti


Pubblichiamo un interessante commento alla recente decisione della Corte di Giustizia Europea in materia di immigrazione dei richiedenti asilo e ci riserviamo di mantenere un aggiornamento costante delle decisioni delle Corti Europee

“Soddisfazione in Italia e Grecia deluse Slovacchia e Ungheria
La redistribuzione del flusso migratorio all’interno dei Paesi Ue non viola i trattati europei. Lo ha stabilito oggi la Corte di Giustizia dell’Unione, respingendo i ricorsi di Slovacchia e Ungheria, contrari alla “relocation” dei richiedenti asilo provenienti da Italia e Grecia. Decisione duramente contestata da Budapest che ha definito la sentenza «oltraggiosa e irresponsabile».

Il caso. Nel 2015 Slovacchia e Ungheria, insieme a Romania e Repubblica Ceca, avevano chiesto alla Corte di Giustizia europea di non attuare misure di ricollocamento di richiedenti asilo nei diversi Paesi dell’Unione, ritenendo il progetto non idoneo a rispondere alla crisi migratoria, né necessario a tal fine. Nel procedimento davanti alla Corte, sono intervenuti a favore di tali provvedimenti Paesi come il Belgio, Germania, Grecia, Francia, Italia, Lussemburgo e Svezia.

I numeri dell’Italia. Continua quindi il programma di ricollocamento dei richiedenti asilo dall’Italia, anche se procede con lentezza. Al 28 agosto, i migranti effettivamente ricollocati sono solo 8.220, in diciannove Paesi di destinazione: nell’ordine, Germania (3.215), Norvegia (816), Svizzera (779), Finlandia (755), Paesi Bassi (714), Svezia (513), Francia (330), Portogallo (302), Belgio (259), Spagna (168), Lussemburgo (111), Malta (47), Romania (45), Slovenia (45), Cipro (34), Lettonia (27), Lituania (27), Croazia (18) e Austria (15). Invece, ad oggi, Ungheria e Slovacchia non hanno accettato di ospitare alcun richiedente asilo.

Le dichiarazioni. Dimitris Avramopoulos, commissario europeo alla Migrazione si dice soddisfatto e avverte Ungheria, Repubblica Ceca e Polonia che se continueranno a non allinearsi con l’Unione, si procederà con una procedura di infrazione che prevede il deferimento alla Corte di giustizia Ue.
Positive le reazioni dall’Italia. “Stiamo andando nella giusta direzione, ma l’Italia ha bisogno di un Governo forte che consenta il trasferimento e la distribuzione in Europa anche del 94% dei migranti economici di cui l’Italia è diventata il luogo di sbarco preferito”, ha dichiarato il deputato di FI Gregorio Fontana, membro della Commissione d’inchiesta sul fenomeno dei migranti.
Anche Afshan Khan, Direttore Regionale dell’Unicef per l’Europa e l’Asia Centrale si dice soddisfatto: “Questo processo potrà rappresentare per migliaia di bambini e famiglie in attesa di ricollocamento l’opportunità di tornare ad avere una casa”. La solidarietà non è una strada a senso unico.”di Michela Eligiato (fonte:lumsanews.it)

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