Più giudici ma meno amministrativi, la Cgil annuncia lo stato di agitazione Il sindacato denuncia un aggravio di lavoro sul personale amministrativo del Tribunale di Prato


“Più giudici ma meno amministrativi, la Cgil annuncia lo stato di agitazione Il sindacato denuncia un aggravio di lavoro sul personale amministrativo del Tribunale di Prato e chiede l’invio di nuovo personale, mettendo in contro lo stato di agitazione per un futuro sciopero
“Stiamo valutando la proclamazione dello stato di agitazione, atto dovuto e anticipatore dello sciopero a cui il sistema giustizia ci sta obbligando”. Il segretario generale della Fp Cgil di Prato torna sul tema delle carenze di personale amministrativo al Tribunale di Prato. “Il 25 maggio i rappresentanti della Funzione Pubblica Cgil incontreranno la Presidente della Corte d’Appello, l’unica titolata a promuovere l’invio di personale amministrativo al Tribunale di Prato”. Il consiglio Superiore della Magistratura, nel settembre 2016, ha definito il Tribunale di Prato sede disagiata.

La città di Prato, prima in Toscana, è infatti una sede che ha specificità complesse. Un “riconoscimento”, lo stesso del Tribunale di Locri, che dovrebbe invogliare i giudici a chiedere il trasferimento a Prato poiché ciò comporterebbe l’assegnazione di un punteggio utile ad agevolare successivi spostamenti. Ciò ha determinato l’ampliamento della pianta organica dei Magistrati di stanza a Prato e delle relative indennità. “Non si può più continuare ad accettare una situazione in cui aumenta il numero del personale togato e quindi il carico di lavoro per le cancellerie – si legge in una nota che gli amministrativi e il sindacato inviano al presidente del Tribunale e al procuratore della Repubblica – mentre diminuisce il numero del personale amministrativo. Ma soprattutto è inaccettabile che la Dirigenza non prenda posizioni nette nei confronti di tale evidente sperequazione a tutela della salute e della dignità del personale amministrativo.” La Funzione Pubblica Cgil valuta tardiva e non risolutiva la richiesta che il Presidente del Tribunale ha avanzato solo oggi, 15 maggio 2017, per la rideterminazione della pianta organica pratese. “La richiesta di copertura dei posti vacanti – spiega – arriva dopo mesi di sollecitazione e le soluzioni, per via ministeriale, appaiono lunghe e farraginose. La questione giustizia di Prato occorre di soluzioni immediate, tanto sono gravi.” La Fp Cgil, in una nota, descrive infatti una situazione che vede Prato seconda città più delittuosa della Toscana dopo il capoluogo fiorentino. Il tasso di delittuosità relativo al 2015 di Prato è pari a 5685 reati denunciati ogni 100.000 abitanti. Nella speciale classifica dell’Osservatorio Sociale Regionale della Toscana la vicina Lucca subisce 5302 reati, un valore assoluto simile a quello pratese. La differenza tra le due città è fatta dal numero di cancellieri e amministrativi che sono, a Prato, meno della metà, rispetto al Tribunale di Lucca. Ogni addetto pratese si deve far carico di 350 pratiche processuali contro le 230 annuali dei colleghi di Lucca. “Inevitabilmente – incalza – i processi a Prato hanno tempi più lunghi e una più alta probabilità che vadano in prescrizione.” Il solo reato di riciclaggio di denaro sporco ha raggiunto quota 72 denunce e dal sindacato si sottolinea con amarezza come anche il tessuto economico pratese soffra dell’aggressione della criminalità organizzata che non si verifica altrove. La Funzione Pubblica Cgil chiederà alla presidente della Corte d’Appello di Firenze l’individuazione delle priorità e il congelamento di parte dei servizi non essenziali oltre che la verifica dei carichi di lavoro e del livello di stress da lavoro correlato. In assenza di risposte? “Stato di agitazione e confronto in Prefettura – conclude il sindacalista – al fine di evitare uno sciopero che non ci sentiamo più di escludere”. (fonte:iltirreno.gelocal.it)

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