La UE minaccia sanzioni contro l’Italia per …lo smog. Aria inquinata in seguito alle minacce , diffamazioni e diffide nelle mailing list e whatsapp


A proposito di minacce dell’Unione Europea pubblichiamo una notizia relativa alla situazione dell’aria in Italia diventata molto pesante per la campagna di odio ,diffide,diffamazioni e minacce contro di noi,contro l’Anm,il Ministero della Giustizia,ecc. nelle mailing list e nelle whatsapp di qualche gruppo che ci vorrebbe chiudere la bocca per non farci più esprimere le nostre idee e noi Rispondiamo con controdiffide a continuare in una condotta che squalifica l’intera categoria…Mala tempora currunt…
“La UE minaccia sanzioni contro l’Italia per lo smog. In 10 anni la qualità dell’aria in Lombardia è migliorata ma non basta
Secondo i dati Arpa dimezzati in 10 anni gli sforamenti dei limiti di Pm10. Nel mirino motori diesel, stufe a legna e agricoltura
A Milano e in Lombardia, ma non solo, chi respira si ammala. Lo dice l’Unione Europea che ha inviato all’Italia un avvertimento per rientrare nei parametri per il Pm10 pena l’apertura di un procedimento davanti alla Corte di Giustizia della Ue che potrebbe infliggere una sanzione fino a 1 miliardo di euro. Nel mirino dell’Agenzia Europea sull’Ambiente non c’è ovviamente solo la Lombardia ma 30 zone in cui ci sono stati numerosi sforamenti dei limiti delle polveri sottili, praticamente tutta Italia, con rare esclusioni tipo Friuli Valle d’Aosta e Sardegna. I dati forniti dall’Agenzia Regionale per l’ambiente Arpa Lombardia confermano il superamento dei limiti di Pm10, fissati a 50 microgrammi per metrocubo. Una chimera in Italia, il Paese messo peggio a livello europeo, anche se in 15 anni, grazie ai filtri antiparticolato e a un migliore controllo sulle caldaie, si è fatto molto.

Nel 2002 la centralina milanese di Pascal aveva registrato 163 superamenti. L’anno scorso erano stati «solo» 73. Il trend milanese è confermato anche dalle centraline del Verziere dove i superamenti sono passati da 150 a 58 e in via Senato dove da 111 si sono ridotti a 61. Va meglio a Busto Arsizio in provincia di Varese dove l’anno scorso gli sforamenti sono stati 60. E molto peggio a Rezzato in provincia di Brescia dove nel 2016 sono stati addirittura 80. «Paghiamo anche il limite geografico. Stretti tra Alpi e Appennini non abbiamo lo stesso ricambio d’aria di altre regioni europee», assicura Guido Lanzani responsabile Qualità Aria di Arpa. «In 10 anni si è fatto molto con i controlli sulle caldaie per il riscaldamento, i filtri antiparticolato per i motori diesel e le nuove benzine a basse emissioni. Ma le criticità sono ancora tante. Tra i maggiori responsabili delle emissioni nocive ci sono i motori diesel che emettono ossido d’azoto, stufe e caminetti a legna e le lavorazioni in agricoltura».” (fonte:lastampa.it)
Un esempio di pessimo gusto di satira su un aspetto attuale molto preoccupante della società mondiale come la minaccia della guerra è stato inserito in una whatsapp…

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