Giudici pace: Orlando, su stabilizzazione chiesto parere al Cds

“Sui giudici di pace la via scelta dal Governo è quella di andare verso una stabilizzazione. Su questo abbiamo chiesto un parere al Consiglio di Stato. Per il futuro però l’idea è che l’onorarietà sia la regola. Lo ha detto il ministro della Giustizia Andrea Orlando rispondendo questo pomeriggio alla Camera al Question time sulla magistratura onoraria. In particolare, rispondendo all’onorevole Giorgia Meloni che l’aveva accusato di essere stato poco concreto nel suo intervento, Orlando ha affermato: “Inizialmente avevamo ipotizzato una semistabilizzazione con una serie di proroghe molto lunghe, ma la Commissione europea ci ha detto o dentro o fuori, vale a dire o sono onorari o sono magistrati a tutti gli effetti, ma per essere tali la Costituzione stabilisce che devono entrare per concorso, anche perché sarebbero indirettamente equiparati ai magistrati».

«Per cui – ha proseguito – stiamo cercando una condizione specifica per superare le barriere poste dalla Costituzione a chi entra nella Pubblica amministrazione. Lo stiamo facendo ponendo una questione politica all’Anm per valutare se sono d’accordo ad un ingresso senza concorso ma anche cercando di capire come tener conto delle indicazioni della Costituzione». «Per il futuro dunque – prosegue il Ministro – l’idea è che l’onorarietà sia la regola. Per il passato però le persone hanno svolto questa funzione per molti anni per cui non possiamo ignorarlo, su questo abbiamo chiesto un parere al Consiglio di Stato, la via è andare verso una stabilizzazioni di riconoscimento del percorso».

Il Ministro ha poi affermato che «va dato atto al Governo, dopo anni, di aver approvato la legge 28 aprile 2016 n. 57 di delega per la riforma organica della magistratura onoraria e altre disposizioni sui giudici di pace». La norma prevede il riassetto complessivo dell’ordinamento dei magistrati onorari, introducendo ad esempio la distinzione tra giudici di pace e giudici onorari di tribunale, che vengono inseriti in un solo ufficio giudiziario, nonché prevedendo, al contempo, un ampliamento significativo delle competenze civili e penali, quali, sul piano della competenza civile, le cause condominiali, i procedimenti di espropriazione mobiliare presso il debitore. La competenza per valore viene estesa fino a 30 mila euro e per gli incidenti stradali fino a 50 mila euro. Il giudice di pace avrà poi la possibilità di decidere, secondo equità, tutte le cause di valore fino a 2.500 euro, mentre sul piano della competenza penale saranno attribuite nuove fattispecie di reato.

Intanto, con una nota, l’Unione nazionale dei giudici di Pace (Unagipa) fa sapere che ieri pomeriggio al Parlamento europeo, presso la Commissione per le petizioni, si è tenuto un incontro in presenza di giudici di pace, rappresentanti del Governo italiano, la rappresentante della Commissione europea e numerosi europarlamentari. I giudici di pace hanno “duramente contestato il tentativo del Governo italiano e del deputato europarlamentare Cozzolino di frenare la procedura di infrazione, attualmente all’esame della Commissione europea”. “Dopo un lungo dibattito, prosegue la nota, la Commissione per le petizioni ha deciso di tenere aperte le petizioni sollecitando la Commissione ad andare avanti con la procedura di infrazione e predisponendo uno scritto diretto al ministro della Giustizia Orlando con il quale si diffida il Governo italiano a riaprire immediatamente le trattative con i giudici di pace”. Francesco Machina Grifeo (fonte:quotidianodiritto.sole24ore.com)

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