Napoli, protestano i magistrati onorari: “Da domani Procura paralizzata”


Pubblichiamo uh articolo relativo alla grave situazione degli uffici giudiziari di Napoli in seguito alle recenti vicende sindacali di categoria …

“LA PROTESTA dei vice procuratori onorari paralizza la Procura. «Non solo rischiamo di non poter fare le indagini, ma di questo passo non si potranno celebrare neppure le udienze», allarga le braccia il procuratore aggiunto Alfonso D’Avino. Il caso è da qualche giorno all’attenzione del ministero della Giustizia, che ha convocato un incontro per mercoledì prossimo.

L’allarme è scattato quando un dirigente dell’ufficio legislativo di via Arenula ha comunicato il progetto di riforma della magistratura onoraria: il disegno prevede il limite di tre mandati quadriennali rinnovabili, una estensione del regime delle incompatibilità e soprattutto la limitazione a un solo giorno settimanale dell’impegno presso gli uffici giudiziari.

Così, da domani, i cento magistrati onorari che collaborano con i pm napoletani, rappresentando l’ufficio inquirente nelle udienze con rito monocratico e nei giudizi davanti al giudice di pace, hanno deciso simulare ciò che accadrà nel caso in cui dovesse passare la riforma: hanno dato la disponibilità solo per la giornata di mercoledì prossimo. Toccherà ai magistrati togati della Procura, pertanto, assicurare la presenza dei pm in almeno 25 udienze al giorno che vanno ad aggiungersi a quelle che già gravano sui ruoli. Per questa settimana, il procuratore aggiunto D’Avino è corso ai ripari chiedendo a tutti i pubblici ministeri, compresi molti componenti del pool anticamorra, di farsi carico delle udienze lasciate scoperte dai magistrati onorari.

In questo modo però, rileva D’Avino nella lettera indirizzata al procuratore Giovanni Colangelo, i pm non potranno occuparsi delle attività di indagine. L’intero organico è, di fatto, mobilitato a tempo pieno, tenuto anche conto della necessità di assicurare i turni ordinari di servizio, da quello esterno, ai detenuti, allo smistamento dei fascicoli.

Ma questo impegno straordinario non è comunque sufficiente a coprire tutte le caselle. Infatti sono rimaste scoperte cinque udienze in programma giovedì sulle 26 complessive della giornata. Questo significa che i processi dovranno essere rinviati. E la situazione potrebbe peggiorare perché i vice procuratori hanno già proclamato uno sciopero dal 20 al 24 febbraio. D’Avino è preoccupato: «I sostituti non potranno seguire le indagini perché impegnati in udienza. Ma anche molti processi finiranno per essere rinviati: le udienze di rito monocratico comportano lo studio di trenta-trentacinque fascicoli al giorno. I processi terminano spesso a sera inoltrata e ogni sostituto si ritroverebbe impegnato in udienza per cinque giorni a settimana, più turni di servizio, tribunale collegiale e Corte di Assise. Se non si trova una soluzione non posso escludere che, per molti processi, la Procura potrà garantire solo la costituzione dell’ufficio ma non la celebrazione delle udienze».

D’Avino parla espressamente di «conseguenze drammatiche » che potrebbero derivare dal ridimensionamento dell’apporto fornito quotidianamente dai vice procuratori onorari, molti dei quali sono inseriti ormai da vent’anni nei meccanismi del sistema giustizia. Il caso è esploso anche a livello nazionale, con una lettera
sottoscritta da numerosi procuratori della Repubblica italiani, con in testa il capo dei pm di Torino, Armando Spataro. A Napoli, ricorda D’Avino, i vice procuratori onorari hanno assicurato lo smaltimento di 13 mila fascicoli pendenti presso la sezione stralcio e di altri 4300 procedimenti iscritti presso le sezioni ordinarie, oltre a farsi carico di «supplire alle croniche carenze di personale amministrativo». Un impegno che adesso rischia di essere azzerato.” di DARIO DEL PORTO (fonte:napoli.repubblica.it)

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