Orlando e Governo : “Procedimenti più snelli, senza diminuire le garanzie” in materia di Immigrazione

“Su proposta dei ministri dell’Interno e della Giustizia, Minniti e Orlando, il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi un decreto-legge per l’implementazione e l’accelerazione delle procedure amministrative e giurisdizionali in materia di protezione internazionale. Il provvedimento si rende necessario per affrontare l’esponenziale aumento del numero delle richieste di asilo dirette alle Commissioni territoriali, dovuto alle recenti crisi umanitarie, e il conseguenziale incremento del numero di impugnazioni in sede giurisdizionale.

“Con le nuove norme – spiega Orlando – si determina un procedimento molto più snello, che però, guardato nel suo insieme, non indebolisce le garanzie: perchè viene giurisdizionalizzato il passaggio di fronte alla Commissione territoriale. Attualmente infatti, di fronte alla Commissione il sistema delle garanzie è molto debole: filmare il collpuio, fare in modo che quel primo momento di analisi resti agli atti e sia l’elemento sul quale il giudice poi è chiamato a valutare e consentire al richiedente la possibilità già di fronte alla Commissione di avere un supporto per far valere il proprio diritto è un modo sostanzialmente di far sì che una procedura, che ancora formalmente è amministrativa, assomigli molto di più a un passaggio di carattere giurisdizionale”.

Per questo la strada del decreto, conclude il guardasigilli, perchè “in questo caso c’è un’emergenza, perchè non ci possiamo permettere che i tempi del processo in questo ambito ci sfuggano di mano e determinino un tilt che poi ha una serie di effetti che di solito riguardano prevalentemente le forze dell’ordine e i comuni perchè gente che è in attesa costituisce dei bacini che poi devono essere gestiti dal punto di vista logistico, con tutte le implicazioni e tutti i problemi che abbiamo visto nel corso degli ultimi anni.

Per la parte relativa alla Giustizia, l’intervento prevede:

la costituzione presso 14 tribunali ordinari (Bari, Bologna, Brescia, Cagliari, Catania, Catanzaro, Firenze, Lecce, Milano, Palermo, Roma, Napoli, Torino e Venezia) di sezioni specializzate in materia di immigrazione, protezione internazionale e libera circolazione dei cittadini dell’Unione europea con competenza in tema di asilo e immigrazione;
la previsione di nuove applicazioni straordinarie di magistrati presso i tribunali interessati dall’incremento dei procedimenti in materia di protezione internazionale;
la previsione di una formazione specifica dei magistrati ordinari assegnati alle nuove sezioni specializzate, da svolgersi a cura della Scuola superiore della magistratura, in collaborazione con l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) e con l’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo (EASO);
l’obbligatorietà della videoregistrazione del colloquio personale dell’interessato dinanzi alla Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale;
la gestione degli scambi informativi e documentali tra uffici giudiziari e commissioni territoriali attraverso il ricorso a tecnologie informatiche;
la previsione di un modello processuale in camera di consiglio, con udienza eventuale;
la definizione del procedimento con decreto, non reclamabile ma ricorribile esclusivamente per cassazione;
la partecipazione a distanza, mediante strumenti audiovisivi, del richiedente all’udienza di convalida dei provvedimenti di trattenimento.” (fonte:giustizia.it)
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“Disposizioni urgenti per l’accelerazione dei procedimenti in materia di protezione internazionale, nonché misure per il contrasto dell’immigrazione illegale (decreto legge)

Il Consiglio dei ministri, su proposta dei Ministri dell’interno Marco Minniti e della giustizia Andrea Orlando, ha approvato un decreto legge che introduce disposizioni urgenti per l’accelerazione delle procedure amministrative e giurisdizionali in materia di protezione internazionale, per l’introduzione di misure volte ad accelerare le operazioni di identificazione dei cittadini di Paesi non appartenenti all’Unione europea e per il contrasto dell’immigrazione illegale.

Nello specifico, con il decreto:

sono istituite, presso i tribunali di Bari, Bologna, Brescia, Cagliari, Catania, Catanzaro, Firenze, Lecce, Milano, Palermo, Roma, Napoli, Torino e Venezia, 14 sezioni specializzate in materia di immigrazione, protezione internazionale e libera circolazione dei cittadini dell’Unione europea. Tali sezioni avranno competenza relativamente a: mancato riconoscimento del diritto di soggiorno sul territorio nazionale in favore di cittadini Ue; impugnazione del provvedimento di allontanamento nei confronti di cittadini Ue per motivi di pubblica sicurezza; riconoscimento della protezione internazionale; mancato rilascio, rinnovo o revoca del permesso di soggiorno per motivi umanitari; diniego del nulla osta al ricongiungimento familiare e del permesso di soggiorno per motivi familiari; accertamento dello stato di apolidia. In tali controversie il tribunale giudica in composizione monocratica;
si introducono misure per la semplificazione e l’efficienza delle procedure innanzi alle commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale e di integrazione dei richiedenti, nonché per la semplificazione e l’efficienza dei procedimenti giudiziari di riconoscimento dello status di persona internazionalmente protetta e degli altri procedimenti giudiziari connessi ai fenomeni dell’immigrazione. A tale ultimo riguardo, si delinea un nuovo modello processuale basato sul rito camerale che delimita i casi nei quali si prevede l’udienza orale e riduce da sei a quattro mesi il termine entro il quale è definito il procedimento con un decreto non reclamabile ma ricorribile esclusivamente in Cassazione;
si prevede che i prefetti, d’intesa con i Comuni, promuovano ogni iniziativa utile a favorire l’impiego dei richiedenti protezione internazionale, su base volontaria e gratuita, nello svolgimento di attività con finalità di carattere sociale in favore delle collettività locali, al fine di favorirne l’integrazione nel tessuto sociale della località in cui sono ospitati. I Comuni potranno predisporre a questo scopo progetti da finanziare con risorse europee destinate al settore dell’immigrazione e dell’asilo;
si introducono misure per accelerazione delle procedure di identificazione e per la definizione della posizione giuridica dei cittadini di Paesi terzi non appartenenti all’Unione europea, nonché per il contrasto dell’immigrazione illegale e del traffico di migranti. A tal fine, saranno individuati i centri, tra quelli destinati alla prima accoglienza, ove allocare i flussi di migranti per le esigenze di soccorso e prima accoglienza, nei quali viene effettuato un primo screening sanitario e sono avviate le procedure di identificazione, assicurando l’informazione sulla procedura internazionale, sul programma di ricollocazione all’interno di altri Stati membri dell’Unione europea, nonché sulla possibilità del ricorso al rimpatrio volontario assistito. Nei medesimi centri sono effettuate le operazioni di fotosegnalamento, rilevamento delle impronte digitali e registrazione obbligatorie per gli Stati membri dell’Unione europea;
si introducono disposizioni finalizzate a garantire l’effettività dei provvedimenti di espulsione e il potenziamento della rete dei centri di identificazione ed espulsione, ridenominati centri di permanenza per il rimpatrio, in modo da garantirne una distribuzione omogenea sul territorio nazionale. La dislocazione delle nuove strutture avverrà, sentiti i Presidenti delle Regioni interessate, privilegiando siti e aree che risultino più facilmente raggiungibili e nei quali siano presenti strutture pubbliche che possano essere riconvertite allo scopo.” (fonte:governo.it)
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