I giudici di pace senza cancellieri: rinviate le udienze a Bergamo, per carenze d’organico negli uffici giudiziari

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“La pianta organica dovrebbe contare 131 amministrativi: con i nuovi arrivati si è a 98 unità.
«Siamo di fronte ad una situazione caotica e drammatica». Così i giudici di pace del settore penale del tribunale di Bergamo commentano le difficoltà con le quali sono costretti a convivere ormai quotidianamente dal mese di giugno. Problemi che si sono acuiti negli ultimi due giorni quando, a causa della mancanza di personale amministrativo, sono stati costretti a rinviare le udienze (24 rinvii solo ieri mattina). Dei tre cancellieri che sono in organico all’ufficio, infatti, due sono assenti per malattia e il terzo deve sbrigare le pratiche dell’ufficio, non riuscendo quindi ad essere presente in aula. In assenza di personale, pertanto, i giudici di pace hanno fatto slittare i dibattimenti, autocertificando di proprio pugno quello che avveniva in aula, compito di solito svolto dal personale amministrativo. La situazione ieri è stata segnalata al procuratore capo Walter Mapelli, che però non può intervenire in merito, essendo la materia di competenza del presidente del palazzo di giustizia di via Borfuro, Ezio Siniscalchi.

Non va meglio nel settore Gip-Gup e nella sezione civile. Dall’1 settembre hanno preso servizio tre nuovi impiegati amministrativi, due come assistenti giudiziari (in servizio alla sezione Gip) e uno come cancelliere al civile. Secondo il personale e i rappresentanti delle Rsu, però, esistono delle criticità. Il punto dolente è che i tre nuovi arrivi sono ancora da formare, e non sanno nulla del lavoro degli uffici giudiziari, perchè provengono dalla Croce Rossa, dove due di loro operavano come autisti alla guida delle ambulanze. «Ogni aiuto è ben accetto e hanno fatto un’ottima impressione – puntualizzano i rappresentanti sindacali – Il punto, però, è sempre lo stesso: il nostro tribunale, anche di recente, è stato definito, tra gli altri dal presidente della Corte d’Appello di Brescia, un punto di eccellenza per la sua produttività, che è ai primi posti in Italia, nonostante la cronica carenza di organico. Questo perchè lavoriamo nonostante tutti i problemi al massimo delle nostre capacità e non ci siamo mai fermati: ma questo impegno non viene riconosciuto».

Il riferimento è anche all’arrivo delle tre nuove figure professionali. «Si tratta, e lo ribadiamo con il massimo rispetto, di persone che non hanno alcuna qualifica per l’attività giudiziaria, e loro stessi ne sono consapevoli. Eppure entrano già con livelli superiori al personale presente da anni, con una esperienza più che decennale, ma bloccato. Per il personale giudiziario non esistono scatti di anzianità, o promozioni: per passare al ruolo superiore un assistente, o un cancelliere in servizio deve fare un concorso, essere esaminato, senza garanzia di ottenere la riqualificazione che chiadiamo da anni. Non abbiamo premi di produzione, se non un centinaio di euro annui; non abbiamo quattordicesima; gli straordinari non vengono pagati dal 2014. Manca il riconoscimento della nostra professionalità: quanto dovremo ancora aspettare?». Ad aggravare la situazione, la pianta organica del tribunale che dovrebbe contare 131 amministrativi, tra assistenti, operatori, cancellieri e funzionari. Con i nuovi arrivati il totale sulla carta è di 98 unità: di queste una è distaccata da tempo a Brescia, una prenderà servizio effettivo solo fra circa un mese e altre otto andranno in pensione entro i prossimi 18 mesi.”di MICHELE ANDREUCCI (fonte:ilgiorno.it)

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