Parlamento in ferie e leggi nel cassetto: tutti i lavori (già in ritardo) rimandati a settembre

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“In vista del duro scontro per il referendum costituzionale previsto in autunno, i politici italiani si concedono oltre un mese di riposo. La Camera dei deputati, infatti, riaprirà i battenti il 12 settembre, mentre il Senato sarà nuovamente in funzione a partire dal giorno dopo. E mentre i parlamentari vanno in ferie, alcune leggi, discusse e rinviate da tempo restando ancora nei cassetti di Camera e Senato a prendere polvere. Il Fatto Quotidiano ha fatto il punto su tutte le leggi, ferme alla Camera o al Senato, che dovranno aspettare settembre per essere discusse o approvate. Ecco le principali.

Legge sulla legalizzazione della cannabis

Dopo tanto discutere, la legge che legalizza il consumo della cannabis (con limiti ben precisi di modi e luoghi) ha fatto il suo debutto alla Camera il 25 luglio scorso. Ma la speranza di avere una legge sulla cannabis prima della fine dell’estate per i sostenitori della legalizzazione è durata ben poco: la legge è tornata in Commissione dove è stata seppellita da migliaia di emendamenti. E anche ammesso che la legge sulla cannabis riesca a passare l’esame della Camera, la vera battaglia sarà al Senato dove non si muove foglia se il partito di Angelino Alfano non si schiera dalla parte della maggioranza. I tempi, quindi, sono ancora lunghi e le speranze poche.

Legge sulla concorrenza

Tra i dossier più complessi c’è certamente il DL concorrenza, il testo che racchiude una miriade di temi e che cerca di mettere un punto fermo su alcune questioni emerse con il cambiamento della società. Dalle norme sul turismo e sulle strutture ricettive, con tutta la querelle con siti e piattaforme come Airbnb e Tripadvisor, alla battaglia dei tassisti contro NCC e Uber, passando per le novità su abbonamenti tv, telefono, internet, i bonus per la polizza Rc auto e la riforma del mercato elettrico. Insomma si tratta di un testo ampio e molto delicato e per questo rinviato molte volte. La legge sulla concorrenza è adesso attesa per fine settembre al Senato, ma dovrà passare per una terza lettura della Camera prima di ottenere il via libera definitivo.

Legge sul conflitto di interessi

Questione annosa che in Italia si tramanda da Governo a Governo occupando paginate di giornali, trasmissioni tv, ma senza mai riuscire a trovare una formulazione legislativa concreta. Il Governo Renzi ha fatto della legge sul conflitto di interessi una delle sue battaglie politiche, ma solo per arrivare al voto in aula il testo ha dovuto aspettare un anno e mezzo. Nel giugno 2014, infatti, la Commissione Affari Costituzionali diede avvio al dibattito su sei proposte di legge, ma il testo base fu licenziato soltanto a dicembre 2015. Questo è stato approvato in prima lettura alla Camera il 25 febbraio 2016, ma da quel momento la legge è finita in un cassetto e pare che nessuno abbia intenzione di tirarla fuori tanto presto.

Legge sul reato di tortura

L’Italia è stata condannata dalla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo per fatti vergognosi come quelli avvenuti alla scuola Diaz di Genova, durante il G8 2001, e i casi Cucchi, Aldrovandi e Uva. Nonostante l’indignazione e la spinta dell’opinione pubblica, il parlamento non è ancora riuscito ad approvare la legge che vorrebbe introdurre anche in Italia il reato di tortura. Nel marzo del 2014 è arrivato il primo via libera del Senato al testo che prevedeva 4-10 anni di reclusione per chi “con violenza o minaccia o violando gli obblighi di protezione, cura o assistenza, intenzionalmente cagiona a una persona a lui affidata o sottoposta alla sua autorità sofferenze fisiche o psichiche al fine di ottenere dichiarazioni o informazioni o infliggere una punizione o vincere una resistenza o ancora in ragione dell’appartenenza etnica, dell’orientamento sessuale o delle opinioni politiche o religiose”. Lo stesso testo stabiliva che, se a compiere i reati fossero stati pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio la pena sarebbe salita da 5 a 15 anni di reclusione. Per due anni e mezzo, poi, è calato il silenzio più assoluto. Il testo è stato riesumato il 9 aprile 2015 quindi ha ottenuto il via libera alla Camera che l’ha rimandato al Senato dove un fuoco di veti incrociati di Forza Italia, Lega, NCD e Area popolare ha di nuovo bloccato i lavori.

Legge sul processo penale

La legge sul processo penale è un’altra nota dolente nel rapporto tra il Governo del PD e i partiti di centrodestra che sostengono la maggioranza. Il pomo della discordia e dei ritardi sono i tempi di prescrizione nel processo penale. Nella prima stesura del testo, la sospensione della prescrizione era prevista di due anni dopo la condanna in primo grado, diventata poi di 18 mesi nella versione “mediata” con NCD. Altri 18 mesi di sospensione poi, anziché un anno, dopo l’appello. Il testo licenziato dalla commissione Giustizia del Senato, dovrebbe arrivare a settembre in aula, ma gli altri nodi da sciogliere oltre ai tempi per la prescizione (come il tema delle intercettazioni) rischiano di far nuovamente naufragare la riforma.

Legge sull’editoria

Il DL editoria, che prevede tra l’altro la cancellazione del carcere per i giornalisti, dovrebbe essere il primo testo discusso dopo la paura estiva. Il testo, licenziato dalla Camera il 2 marzo, era atteso prima dell’inizio dell’estate, ma anche in questo caso niente da fare. Disappunto e proteste sono arrivate dalla Federazione nazionale della stampa italiana e dall’Ordine dei giornalisti che hanno organizzato una giornata di protesta per il 12 settembre, giorno di riapertura dei lavori del parlamento.

Legge sulle adozioni

Procede a rilento anche l’iter per la riforma delle adozioni, la legge promessa del Governo Renzi dopo la cancellazione della stepchild adoption, l’adozione del figlio del partner, dalla legge sulle unione civili che altrimenti non avrebbe ottenuto il numero sufficiente di voti per l’approvazione. Anche in questo caso il compromesso al ribasso è dipeso dalle forze di centrodestra che sostengono la maggioranza di Governo. Da quel momento, la riforma delle adozioni è finita su un binario morto. La commissione Giustizia della Camera ha avviato un’indagine conoscitiva per la quale, prima della pausa estiva, si stavano svolgendo delle audizioni che riprenderanno a settembre.

Insomma, speriamo che oltre un mese di ferie estive sia sufficiente per dare ai nostri politici la giusta spinta per fornire finalmente all’Italia tutta una serie di leggi che aspetta da anni.” di Marta Panicucci (fonte:it.ibtimes.com)

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