MIGRANTI: L’emergenza in Consiglio dei Ministri, verso incentivi ai Comuni

migranti-salvati
“Incentivi per invogliare i Comuni ad accogliere i migranti, pressioni sull’Europa affinché si faccia carico dei rimpatri, utilizzo delle caserme messe a disposizione dalla Difesa: si muove su queste tre direttrici il piano del Viminale per fronteggiare l’ennesima emergenza immigrazione. La questione sarà con molta probabilità oggi sul tavolo del Consiglio dei ministri, l’ultimo prima della pausa: l’obiettivo, come ha spiegato l’altro ieri il capo della Polizia Franco Gabrielli a Ventimiglia, è quello di «decomprimere» le situazioni più a rischio, che non solo creano problemi di ordine e sicurezza pubblica ma potrebbero sfociare in tensioni tra i cittadini e i migranti. Sarà così per Ventimiglia ma anche per Milano e Como.

Ma per decomprimere servono nuovi spazi, visto che i migranti accolti sono già oltre 145mila e gli sbarchi non accennano a fermarsi. Ed è qui che nascono i problemi: moltissimi comuni, sottolineano al Viminale, continuano a negare la disponibilità di strutture costringendo, di fatto, il ministero, a distribuire i migranti in quelle poche città che invece hanno dato il via libera all’accoglienza. Solo per fare due esempi, Genova ospita duemila dei quasi cinquemila migranti presenti in Liguria, mentre a Milano ce ne sono 3.200 su oltre 13mila totali. «Abbiamo bisogno della collaborazione dei Comuni» ha detto non a caso qualche giorno fa il ministro dell’Interno Angelino Alfano ribadendo la necessità che vi sia una più equa distribuzione sul territorio. Ma come fare? Al Viminale, d’intesa con l’Anci, si sta pensando ad una sorta di incentivo da corrispondere ai comuni che accetteranno di accogliere i migranti. Sotto che forma questi incentivi verranno corrisposti e con quale strumento giuridico, non è ancora stato deciso: ma non è escluso che se ne parli domani in Cdm. C’è poi il problema dei minori non accompagnati, quasi la metà dei quali ospitati in Sicilia: da tempo il capo del Dipartimento dell’immigrazione Mario Morcone ribadisce la necessità di trasferirli in altre regioni e in strutture più adeguate. A fine mese partirà quindi la redistribuzione con l’apertura di 35 nuovi centri e l’interessamento di almeno 10 regioni oltre alla Sicilia. Quella degli incentivi ai Comuni è però una soluzione che richiede tempo e, dunque, per far fronte all’emergenza si sta pensando di utilizzare le caserme. La Difesa, su indicazione del ministro Roberta Pinotti, già da mesi ha fornito un elenco di una quindicina di strutture militari non più utilizzate, distribuite in tutta Italia, da impiegare e trasformare in strutture d’accoglienza. La prima che dovrebbe essere messa temporaneamente a disposizione è la caserma di Montello a Milano: può essere liberata in tempi brevi e dal dicastero di via XX settembre ne avevano già parlato con il prefetto. L’ultimo punto su cui il Viminale insiste è anche il più dolente, quello dei rimpatri comunitari. L’Italia da tempo ripete in tutte le sedi che è l’Europa a dover farsi carico di raggiungere accordi con i paesi d’origine in modo che i paesi dove i migranti sbarcano possano rimpatriare coloro che non hanno diritto allo status di rifugiato. Da questo orecchio, però, Bruxelles continua a non sentirci chiedendo invece all’Italia e alla Grecia di realizzare dei Centri di identificazione ed espulsione dove trattenere coloro che devono essere rimpatriati.”(fonte:online-news.it)

FacebookTwitterEmailTelegramShare

I Commenti sono chiusi