Immigrazione: un libro per mettere a fuoco il problema


Siamo lieti di pubblicare una recensione del nuovo libro della giornalista RAI Raffaella Cosentino ,perchè da anni si è prodigata in materia di immigrazione anche come inviata speciale in tutto il mondo e perchè abbiamo avuto l’occasione di incontrarla più volte in occasione di dibattiti pubblici sempre sull’immigrazione…

“Se l’immigrazione è un fenomeno più che mai attuale, lo è anche il diluvio di informazioni imprecise e spesso fuorvianti su questo problema: “Immigrazione” (Città Nuova, 86 pagine, 8 euro) della giornalista Rai Raffaella Cosentino è una efficace ciambella di salvataggio per chi non vuole farsi trascinare via dalla torrenziale corrente della disinformazione.

Un libro che fa il punto su molte questioni. Le rotte dei migranti, gli hotspot, il dibattito su Shenghen: un libro che mette insieme i mille fronti del problema, dal canale di Sicilia fino al continuo irradiarsi di nuovi percorsi sulla “balkan route”, dalle persone uccise dagli stenti a quelle investite dai treni mentre camminavano sui binari in Macedonia. È un libro secco, senza fronzoli, essenziale nel definire la questione e nel puntellarle di dati.
E sfata alcuni miti. Per esempio: sebbene l’Europa sia stata clamorosamente colta in contropiede da questo fenomeno, le Nazioni Unite dicono che meno del 10% delle persone in fuga arriva in Europa, e di questi solo il 3% in Italia. Gli altri rimangono sfollati nei Paesi confinanti, lì dove gli occhi dell’Occidente di solito non vogliono guardare.

Raffaella Cosentino, che è anche documentarista, è anche la coautrice, insieme ad Alessio Genovese, del pluripremiato “Eu2013, l’Ultima frontiera” primo film-documentario girato alle frontiere italiane e soprattutto all’interno dei centri di identificazione ed espulsione (i Cie), dove ogni anno migliaia di persone vengono di fatto recluse per un periodo di tempo che arriva fino a 18 mesi, in regime di detenzione amministrativa: cioè senza aver commesso alcun reato penale e senza essere stati giudicati.

“Immigrazione” fa anche il punto su altre questioni come il diritto d’asilo, come le operazioni che si sono succedute (da Mare Nostrum a Triton) e come la “grande fuga” di migranti che rifiutano di lasciare le impronte digitali all’arrivo e cercano di fuggire senza essere costretti a rimanere in Italia contro la loro volontà.

Nella seconda parte del libro trovano spazio una intervista di Raffaella Cosentino all’ex ministro degli esteri Emma Bonino, quella di Michele Zanzucchi alla responsabile della Comunità di Sant’Egidio per i servizi agli immigrati, Daniela Pompei, ed un dialogo sui « muri della politica e la politica dei muri» tra il giornalista Michele Zanzucchi ed il diplomatico Pasquale Ferrara.

Il libro si apre nella maniera più struggente possibile, con il ritrovamento sulla spiaggia turca di Bodrum del corpicino senza più vita di Aylan Kurdi, bambino di tre anni di Kobane, la città simbolo della resistenza all’Isis. Con lui morirono la mamma ed il fratellino Galip di cinque anni: l’immagine di Aylan, ritratta dal fotografo Nilufer Demir, fece rapidamente il giro del mondo e scosse le coscienze di tutti.
Ma per troppo poco tempo, probabilmente.”
A.B.(fonte:metronews.it)

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