Incidenti stradali: così le frodi verranno scovate subito

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“Rc auto e lotta alle frodi assicurative: con l’arrivo della banca dati dei sinistri, dei danneggiati e dei testimoni, ogni incidente avrà un codice unico identificativo.

Ad ogni incidente stradale denunciato all’assicurazione sarà dato un codice identificativo, rintracciabile dalle autorità e dalle altre assicurazioni; e, a seconda che sussistano o meno sospetti di truffa, la pratica verrà inserita in una white list o in una black list. È questo l’effetto della nuova banca dati degli incidenti, danneggiati e testimoni istituita presso l’Ivass, l’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni per assicurare una stretta contro le possibili frodi, i falsi incidenti o i testimoni di comodo.

La nuova banca dati telematica – che si compone di tre sezioni, quella in cui vengono schedati i nomi dei danneggiati, quella in cui vengono indicanti gli estremi degli incidenti stradali e quella in cui vengono conservati i nomi dei testimoni dei suddetti sinistri – servirà alle pubbliche autorità a effettuare controlli incrociati per rilevare il rischio di frodi assicurative. È chiaro che i sospetti si concentreranno sui soggetti maggiormente coinvolti in pratiche di risarcimento assicurativo o su quegli altri in cui, spesso, i ruoli si alternano (ad esempio, l’uno fa da testimone al sinistro subìto dall’altro e, poco dopo, per “ricambiare il favore”, le posizioni si scambiano).

Oggi il nuovo archivio antifrode combatterà questi fenomeni schedando ogni incidente: verrà infatti attribuito a ciascun sinistro stradale un codice unico “evento” sulla base di un algoritmo di calcolo predefinito, che prenderà in considerazione le informazioni segnalate anche se provenienti da assicurazioni differenti.

Alcuni indicatori consentiranno così di sospettare se è in atto una truffa degli automobilisti a danno delle assicurazioni.

Il nuovo regolamento dell’Ivass [1] individua gli indicatori e i livelli di anomalia per scoprire truffe nel campo della Rca. Al fine di consentire una più elevata qualità ed affidabilità degli indicatori di anomalia elaborati dall’archivio informatico integrato, la procedura prevede l’utilizzo di due liste di esclusione, denominate rispettivamente white list e la black list. La black list contiene i dati ritenuti affetti da palesi errori o incompletezze. I dati presenti nella black list non vengono acquisiti dalla procedura dell’archivio informatico integrato e, conseguentemente, non concorrono al calcolo degli indicatori di anomalia.

[1] Ivass regolamento del 1 giugno 2016 n. 47.”
(fonte:laleggepertutti.it)

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