Giudice di pace di Modena: 78 cause in un solo giorno

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“Non migliora la situazione in via San Pietro nemmeno dopo la relazione del Csm
Settantotto cause fissate in una sola giornata. Se tutti i testimoni fossero stati sentiti, ieri mattina, sicuramente il giudice sarebbe rimasto dietro alla scrivania per i prossimi tre giorni e senza mai alzarsi dalla sedia. È una situazione al limite della follia quella che si consuma all’interno degli uffici del giudice di pace, di via San Pietro. Dopo l’unificazione, con la chiusura delle sette sedi provinciali – Vignola, Carpi, Pavullo, Sassuolo, Mirandola e Finale – e il trasferimento di fascicoli e archivi in città, dentro alle quattro mura del palazzo in centro storico regna il caos.

Pensare che uno dei legali presenti ieri mattina era addirittura arrivato da Napoli, con la speranza di poter concludere qualcosa ma, ovviamente, l’udienza è saltata.

Troppe quelle fissate in una singola giornata; alle 15 passate ne mancavano da celebrare almeno una ventina. Sono state infatti ‘riesumate’ tutte le udienze vecchie, riguardanti ovviamente reati minori e molte di quelle in discussione ieri erano relative a fatti risalenti ad oltre 8 anni fa. «Uno scandalo – spiega un avvocato tra i tanti presenti ieri mattina – lavorare in questo contesto è impossibile. Anche perché il rischio è che tutti i reati cadano in prescrizione. E sicuramente non è un sistema corretto per la parte offesa che, per anni, ha atteso risposte da una giustizia che non funziona. Il giudice mi ha consigliato di tornare a distanza di alcune ore; ma quando ci siamo ripresentati, nel pomeriggio, l’udienza era già stata celebrata. Insomma, una follia».

Ovviamente, dopo l’unificazione, non è mai arrivato nuovo personale ‘utile’ a smaltire gli impossibili carichi di lavoro. Le sedi distaccate sono state chiuse ad aprile dello scorso anno e, poco prima, l’annuncio della ‘rivoluzione’ arrivò dal ministero che, attraverso una circolare, spiegò come i diversi funzionari sarebbero stati destinati ad altri uffici. Intanto gli oltre duemila fascicoli giudiziari ‘pendenti’ sono pian piano convogliati a Modena, dove il giudice già era alle prese con oltre 4000 casi in attesa di essere discussi e chiusi. In sostanza la situazione che si è venuta a creare ieri mattina rappresenta una delle tante giornate di ordinaria follia in via San Pietro. Ad insorgere, dopo la notizia della chiusura delle sedi, erano stati, in primis, i cittadini dell’Appennino che, anche per ‘bocca’ dei politici locali, come l’avvocato Fausto Gianelli e delle associazioni, avevano fatto presente l’impossibilità di restare senza alcun presidio giudiziario sul territorio. Il Csm ha disposto in passato un’ispezione che si è conclusa lo scorso anno con una relazione durissima, che censura pesantemente l’organizzazione dell’ufficio, evidenziando tutte le problematiche di funzionamento e rimarcando come l’ufficio stesso non sia in grado di svolgere adeguatamente i suoi compiti.”di VALENTINA REGGIANI
(fonte:ilrestodelcarlino.it)

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