MILANO: “LA QUESTURA SI TRASFORMA IN HOTSPOT”- ROMA: IL NUOVO CAPO DELLA POLIZIA E’ IL PREFETTO GABRIELLI

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MENTRE FACCIAMO I COMPLIMENTI E DIAMO GLI AUGURI DI BUON LAVORO AL NUOVO CAPO DELLA POLIZIA PREFETTO GABRIELLI PUBBLICHIAMO UN ARTICOLO SULLA SITUAZIONE DEGLI HOTSPOT IN ITALIA CHE STA SUSCITANDO PREOCCUPAZIONI PER LE EVENTUALI VIOLAZIONI DELL’ART.13 DELLA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA…

“Le testimonianze raccolte dai cittadini stranieri, operatori sociali e avvocati nelle ultime settimane che si sono rivolti ad da ASGI, Avvocati per Niente e Naga. In una una lettera inviata oggi alla Questura di Milano le tre associazioni denunciano quanto riscontrato.
Valutazioni preventive per stabilire chi ha il diritto a chiedere asilo. Uffici vietati agli avvocati che accompagnano gli stranieri in cerca di protezione. Queste alcune delle prassi operative della Questura di Milano, rilevate attraverso le testimonianze raccolte dai cittadini stranieri, operatori sociali e avvocati nelle ultime settimane che si sono rivolti ad da ASGI, Avvocati per Niente e Naga. In una una lettera inviata oggi alla Questura di Milano le tre associazioni denunciano quanto riscontrato.

A numerosi cittadini stranieri che si sono rivolti agli uffici della Questura di Milano per presentare richiesta di protezione internazionale è stato sottoposto un modulo prestampato da compilare con riferimento ad alcune domande tese a “valutare” se il richiedente potesse essere considerato effettivamente un soggetto avente diritto alla protezione o piuttosto si potesse trattare di un migrante economico. Nel caso in cui tale “filtro” sia risultato negativo, al richiedente è stato notificato (senza che la domanda venisse in alcun modo registrata) un decreto di espulsione.

Inoltre la Questura di Milano non consente agli avvocati che accompagnano le persone richiedenti la protezione internazionale di accedere agli Uffici.

“Entrambe le iniziative oltre ad essere evidentemente irregolari denotano, da un lato, una trasformazione sostanziale di un servizio volto alla ricezione delle domande d’asilo in un filtro arbitrario delle domande stesse e, dall’altro lato, una violazione palese del diritto alla difesa” denunciano le tre associazioni. “Siamo preoccupati per il comportamento fortemente lesivo di diritti fondamentali nonchè della facilità con cui tutto questo è accaduto all’interno di un’istituzione della Pubblica Amministrazione. Abbiamo denunciato tale comportamento illegittimo inviando e alla quale aspettiamo risposte ufficiali.”.

Redazione

(Fonte:nelpaese.it)

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