Iniziamo una rassegna delle conseguenze dei “pensionamenti anticipati” :In Lombardia Poco personale, sedi inadeguate: Procure e Tribunali in affanno

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” Cambi ai vertici, carenze di magistrati, personale amministrativo assolutamente insufficiente, sedi inadeguate: Procure e Tribunali lombardi sono alle prese con importanti novità e annosi problemi di organico e di strutture, se possibile sempre più gravi.

I numeri del ministero della Giustizia fotografano la situazione nel distretto della Corte di Appello di Milano (che comprende il territorio di Como, Lecco, Lodi, Monza, Pavia, Sondrio e Varese): rispetto alle previsioni in pianta organica, mancano un centinaio di magistrati ordinari (su 875) e ben 403 onorari (su 902), tra cui 203 giudici di pace (su 358). In tutte le Procure e i Tribunali, il ritornello dell’anno appena concluso è la richiesta di nuove forze, soprattutto personale amministrativo, per smaltire la mole di lavoro e rendere un miglior servizio ai cittadini. In alcuni casi c’è da fare i conti con pensionamenti e nuove nomine delle figure chiave: procuratori e presidenti.

Il Tribunale di Monza, da anni alle prese con carenze di organico fra personale amministrativo e magistrati, perde in un colpo solo entrambi i suoi vertici. Vanno infatti in pensione il presidente del Tribunale, Anna Maria di Oreste, e il procuratore capo della Repubblica, Corrado Carnevali, lasciando entrambi gli uffici senza vertici. «Negli ultimi anni sono arrivati dei giudici, ma restano ancora sette o otto posti vacanti, mentre l’archivio è in un capannone in mezzo ai topi» ha detto nel suo discorso di commiato la Di Oreste.

Non bastava l’emergenza personale anche alla Procura di Lodi. Oltre al numero di dipendenti amministrativi quasi dimezzato, con sedici unità rispetto alle trenta sufficienti, da domani l’ufficio del procuratore rischia di restare vacante. Il Csm vuole mandare in pensione il procuratore capo Vincenzo Russo, 72 anni, dal 2013 alla guida della procura lodigiana. Russo, lo scorso 10 dicembre, ha presentato il ricorso per allungare la sua permanenza a Lodi di almeno un anno. Ma ad oggi, dal Consiglio superiore della magistratura, non è ancora arrivata nessuna risposta.

Pure il Tribunale di Busto Arsizio è in forte sofferenza sul fronte del personale amministrativo. Al palazzo della giustizia di via Volturno gli addetti sono una sessantina: dovrebbero essere il doppio dopo l’assorbimento dei fascicoli da Legnano, un tempo a carico dei magistrati milanesi. La sezione bustocca del consiglio dell’Ordine degli avvocati, ormai da tempo mobilitata nel segnalare un’emergenza che si sta facendo storica, a sue spese è riuscita a impiegare negli uffici oltre una decina di lavoratori socialmente utili. Non basta. La situazione peggiore è quella del giudice di pace (con sede a Gallarate): il cancelliere è uno soltanto e l’attività è pressoché paralizzata. Risultano invece nel pieno dell’organico i magistrati in Procura e Tribunale a Como, ma lo stesso non si può dire del personale amministrativo. In Procura la carenza è di cinque figure rispetto alle 36 previste, mentre in Tribunale sono 75 i dipendenti, rispetto a 102. In particolare, è presente un autista su quattro, i commessi sono cinque e dovrebbero essere tredici, mancano tre cancellieri su diciotto e quattro funzionari su ventinove. La convenzione con l’amministrazione provinciale, scaduta lo scorso novembre e causa di un passaggio di competenze alla Regione, ha portato a una perdita di dieci figure in mobilità assegnate agli uffici del Tribunale e cinque alla Procura. “di PATRIZIA LONGO (fonte:ilgiorno.it)

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