“Lavoro: la crisi ha colpito più gli stranieri che i lavoratori italiani

immigrazione1marzo
Il tasso di disoccupazione degli stranieri, poi, è quasi raddoppiato rispetto a sei anni prima (+7,1 punti rispetto a +5,2 per gli italiani dalla nascita). L’’Istat presenta i principali risultati dell’approfondimento tematico sull’’integrazione di stranieri e naturalizzati nel mercato del lavoro, rilevato nel secondo trimestre del 2014 nell’’ambito della Rilevazione sulle forze di lavoro, con nuovi contenuti rispetto a quello realizzato nel 2008. “La ricerca di un lavoro è il motivo della migrazione in Italia per il 57% degli stranieri nati all’estero”, spiega l’Istat, aggiungendo che seguono ragioni legate ad aspetti familiari (39%), che rappresentano la spinta principale tra le donne.

Continuando la navigazione o chiudendo l’avviso acconsenti all’utilizzo dei cookie. La Grande crisi che dal 2008 al 2014 ha duramente colpito l’economia italiana ha colpito ancora più duramente gli stranieri residenti nel nostro Paese. Il dato tra i naturalizzati è del 38,1%, tra gli italiani del 25%. Dal 2008 immigrati residenti aumentati del 58,8% I conti sono presto fatti: rispetto al secondo trimestre 2008, quando la crisi economica è cominciata, gli stranieri residenti nel nostro Paese sono aumentati del 58,8%. La scarsa conoscenza della lingua italiana (33,8%), il mancato riconoscimento del titolo di studio conseguito all’estero (22,3%) e i motivi socio-culturali (21,1%) sono i tre ostacoli maggiormente indicati dal campione intervistato. La popolazione nata all’estero è stimata in 5 milioni 169 mila individui nel secondo trimestre 2014. Il risultato finale? Il tasso di disoccupazione che – come abbiamo già detto – negli ultimi 6 anni, è andato crescendo anche tra gli stranieri che vivono in Italia (coinvolgendo soprattutto marocchini e albanesi), tra i cinesi e i filippini è risultato invece in calo. Ciò è dovuto principalmente all’aumento della quota di naturalizzati che hanno acquisito la cittadinanza italiana dopo la prolungata presenza in Italia. Entrando ulteriormente nel dettaglio, Il 29,9% degli occupati stranieri 15-74enni dichiara di svolgere un lavoro poco qualificato rispetto al titolo di studio conseguito e alle competenze professionali acquisite (qualche dubbio sulla pratica di inserire i 15enni fra detentori di un titolo di studio ancorchè competenze professionali), percentuale che scende al 23,6% tra i naturalizzati e all’11,5% tra gli italiani. Valori così elevati – osserva l’Istat – non sono riscontrabili per le altre cittadinanze, per le quali la prevalenza dei lavoratori autonomi uomini rispetto alle donne è generalizzata. Gli stranieri sono prevalentemente occupati nei servizi alle famiglie e nelle costruzioni e di solito svolgono professioni non qualificate (nel 36,2% dei casi). Ciociaria ”
Alina Maimone
(fonte:ciociariareport24.it)

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