Magistratura onoraria, più diritti ma più competenza

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Pubblichiamo da Il Fatto Quotidiano del 10 dicembre 2015 un articolo, che non condividiamo per l’impostazione data all’argomento e per le notizie non controllate, che non corrispondono alla realtà ,anche se sono verosimili, costituendo un ‘analisi impietosa ed ingiusta di una categoria, che si sacrifica quotidianamente per “tappare i buchi” della giustizia, ma anche per esercitare la giurisdizione con dignità ed onestà nella quasi totalità dei casi. Dobbiamo riconoscere che vox populi…vox dei, ma in questo caso l’articolo del collega giornalista Tinti sembra buttare l’acqua sporca con il bambino ,come se i problemi della giustizia, e della necessità di una riforma complessiva ed organica della magistratura onoraria , si potessero liquidare con battute impietose ed inesatte, che suscitano reazioni negative nei lavoratori precari della giustizia e qualunquismo pressapochista in coloro che ,non conoscendo la realtà, rischiano di fare di tutte le erbe “un fascio”…Ci meravigliamo perchè il quotidiano annovera anche giornalisti, competenti nella materia trattata ,che nel passato si sono almeno premurati, prima di scrivere articoli, di chiedere agli interessati dati e notizie oggettive e controllate …O tempora o mores…(diego loveri)

“I magistrati onorari sono in sciopero. Vogliono più soldi, contratto a tempo indeterminato e trattamento previdenziale. Non vogliono essere inseriti nel costituendo “ufficio del giudice”. Sui soldi c’è da discutere. Un magistrato ordinario di prima nomina percepisce 2.400 euro netti al mese che arrivano a 3.600 dopo 4 anni.
Si è laureato in Legge e ha superato un concorso difficilissimo; ci ha messo almeno 3 anni per prepararlo e dunque non comincia a lavorare prima dei 28/30 anni. Un giudice di pace percepisce uno stipendio annuo lordo che può arrivare a 72.000 euro, più o meno 4.000 euro netti al mese. Un giudice onorario di tribunale e un vice procuratore onorario prendono 98 euro al giorno lordi che vengono raddoppiati se superano le 5 ore di lavoro (cioè sempre); calcolando 20 giorni lavorativi, ricevono 4.000 euro lordi al mese, circa 3.000 netti.
Ma, per diventare magistrati onorari, gli è sufficiente la laurea, non devono fare alcun concorso e – se sono stati studenti diligenti – a 23/24 anni possono cominciare a lavorare. Il lavoro che svolgono è di difficoltà e rilevanza inferiore a quello proprio dei magistrati ordinari. La loro competenza, in civile, è limitata a cause di valore non superiore a 5.000 euro (20.000 se si tratta di incidenti stradali) e liti condominiali. In penale trattano i processi per cui non c’è udienza preliminare, i più semplici. Insomma sono magistrati di serie B che guadagnano più dei giovani magistrati di serie A. Quanto ai magistrati ordinari anziani, diciamo la serie AA, raggiungono uno stipendio massimo di 7.500 euro netti al mese, più o meno il doppio di quello di un magistrato onorario: è questo sì che non è giusto. Sul contratto a tempo indeterminato e il trattamento previdenziale, nulla da dire: il precariato non è mai una buona cosa.
Dove le rivendicazioni dei magistrati onorari sono davvero inaccettabili è nella loro pretesa di non essere inseriti nel l'”ufficio del giudice”. È questa una struttura progettata da molto tempo, mai realizzata per difetto di risorse: dove trovare il personale, con quali soldi pagarlo? Straordinariamente il ministro Orlando pare aver imboccato la strada giusta: utilizziamo i magistrati onorari, costruiamo una struttura complessa in cui cancellieri, segretari e magistrati onorari lavorino sotto la direzione del giudice: dalle notifiche e fascicolazione atti alle ricerche giurisprudenziali, redazione di singoli provvedimenti, trattazione diretta dei processi più semplici. L’aumento di produttività conseguente a un ufficio come questo, diretto da una figura professionale di alto livello che deleghi le varie fasi in cui si articola un processo e che adotti le decisioni finali, compenserebbe la minor quantità di processi oggi definiti dai magistrati onorari. Ma soprattutto “l’ufficio del giudice” consentirebbe un grande recupero qualitativo nella gestione dei processi.
Non è un caso che gli avvocati siano molto insoddisfatti delle prestazioni della magistratura onoraria, giudicata poco competente e soprattutto priva della cultura della giurisdizione, qualità essenziale nei professionisti della giustizia, che non si acquisisce con una semplice laurea. Insomma, sarà anche vero che la magistratura onoraria ha il merito di spazzar via un gran numero di processi, permettendo statistiche meno disastrose. Ma la giustizia richiede preparazione, esperienza e sensibilità. Non è automatico che tutto ciò si acquisisca con la semplice laurea in Legge.”di Bruno Tinti(fonte:ilfattoquotidiano.it)

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