Discriminata Unità Democratica Giudici di Pace ed Onorari dal Ministro della Giustizia Orlando?

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Con stupore apprendiamo da un comunicato dell’Angdp che il Ministro della Giustizia Orlando avrebbe ricevuto una delegazione di una sola delle associazioni di giudici di pace ed onorari pochi giorni fa ,tralasciando di incontrare la nostra associazione, che aveva cercato invano , nei mesi scorsi, di contattarlo tramite la sua segreteria particolare dopo l’incontro di fine marzo del corrente anno.Ci auguriamo che sia stata solo un’anticipazione di consultazioni che proseguiranno nei prossimi giorni. Attendiamo,quindi,una prossima convocazione del Ministro Orlando, anche con altre associazioni di giudici di pace ed onorari ,che potrebbe ,in tal caso, prevenire un’ennesima protesta sindacale giustificata da una discriminazione nei confronti di Unità Democratica Giudici di Pace ed Onorari…
In ogni caso pubblichiamo il comunicato

“Una delegazione dell’Associazione nazionale giudici di pace, composta tra gli altri dal Presidente emerito Vincenzo Crasto e dal presidente distrettuale Rosa Volpe, ha avuto modo di incontrare il ministro della Giustizia Orlando.
L’Associazione ha chiesto l’approvazione in tempi brevi della riforma all’esame del Senato,ribadendo che essa non può in alcun modo risultare punitiva per i magistrati di pace.
Abbiamo insistito su un riassetto che assicuri alla magistratura di pace maggiore continuità delle funzioni, l’abolizione del cottimo ed una adeguata retribuzione mista composta da una parte fissa ed una variabile, conforme alla Carta costituzionale.
Abbiamo rappresentato la necessità di una seria riforma della Giustizia di Pace, conforme al dettato costituzionale, che vada nel solco della valorizzazione dei giudici di pace, come proposto dai cd. Saggi nominati nel 2013 dal Presidente Napolitano, che non può prescindere dalla garanzia della continuità del servizio, presupposto fondamentale dell’indipendenza ed imparzialità del giudice.
L’Associazione, ha insistito, nel chiedere a Governo e Parlamento un ulteriore quarto
mandato quadriennale (per complessivi 16 anni), rispetto ai tre previsti dal ddl governativo, che in sostanza equivarrebbe alla continuità per la quasi totalità dei magistrati di pace in servizio.
Il ministro ha espresso attenzione per le nostre proposte, manifestando apertura al dialogo.
Roma, lì 23 settembre 2015
Rosa Volpe
Presidente distrettuale A.N.G.d.P”(fonte: associazionenazionalegiudicidipace.it)

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