“Come la disinformazione manipola l’opinione pubblica”

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Pubblichiamo un interessante articolo su uno degli argomenti alla luce della ribalta relativa all’immigrazione ai richiedenti asilo ai rifugiati ed alla disinformazione di chi con intenti “razzistici” vuole convincere la popolazione italiana della pericolosità e dell’ingiustizia che deriverebbero dall’accoglienza umanitaria di coloro che, soffrendo, cercano soltanto di sopravvivere, confondendo ad arte comportamenti criminali solo di alcuni con una generale considerazione che includa tutti i cittadini dei paesi terzi bisognosi che secondo loro sarebbero oggi trattati meglio dei concittadini italiani altrettanto bisognosi…

“Scrivo queste righe con la consapevolezza che susciteranno “scalpore” tra i lettori del nostro blog, ma con la serenità di chi ha cercato di documentarsi e di riflettere prima di aprir bocca.
Dì la verità: anche tu sei disgustato ed incazzato come una vipera perché ognuno di quei “tizi appena sbarcati” si porta a casa 30euro al giorno senza fatica, mentre tu arranchi per arrivare a fine mese con pensione o stipendio? Ebbene, forse è il caso che tu sappia che – per l’ennesima volta – ti stanno fregando! Ma non i profughi… i media!

Smentiamo alcuni luoghi comuni sulla gestione dei profughi

30-euroPer chi non lo sapesse, quei 30 euro al giorno non sono altro che la massima diaria giornaliera prevista – dopo pubblica asta al ribasso – per i centri di prima accoglienza (C.A.R.A. – centro di accoglienza per richiedenti asilo), le cooperative sociali che si occupano dell’assistenza di base per i profughi (vitto, alloggio ed assistenza sanitaria).

Si si, hai capito bene: non danno 900 euro al mese ad ogni migrante perché ne faccia ciò che gli pare, li danno alle cooperative! A ciascun richiedente asilo rimangono 2,50€ giornalieri, compresi nei 30€ di partenza (in pratica 75€ al mese…contro i mille di cui ti hanno convinto giornali e social media) per le spese personali, ed una scheda telefonica internazionale con 15€ di traffico che deve farsi bastare fino alla fine del soggiorno all’interno del CARA.

Ma quanto dura la permanenza in questi centri? La normativa stabilisce che i profughi rimangano all’interno del centro di accoglienza per 20-25 giorni se non identificati, e fino ad un massimo di 6 mesi per i migranti a cui è stato riconosciuto lo status di rifugiati (spesso però il termine dei 6 mesi viene prorogato, a causa di difficoltà burocratiche ed organizzative, non di certo per volontà dei rifugiati). Al termine dell’iter può essere riconosciuto lo status di rifugiato oppure una forma di protezione diversa: sussidiaria o per motivi umanitari. Oppure si può ricevere il diniego: se la protezione non viene riconosciuta, al termine dell’iter il richiedente asilo diniegato lascia il Cara con l’ordine di lasciare il territorio nazionale in pochi giorni, diventando così un migrante irregolare

migranti asilo Va detto anche che la metà dei profughi, una volta identificati, lascia in tempi rapidi la penisola per altri Stati. In merito a quanto sta accadendo in queste ore al confine con la Francia (giungono notizie che non vogliano far passare il confine a qualche centinaio di rifugiati) dipende solo dalla disorganizzazione italiana: quelle persone sono state accompagnate al confine prive di documenti, era ovvio che la Francia li avrebbe rifiutati!

Certo, quei 30€ al giorno però van pagati comunque – alle cooperative o ai migranti poco importa – e sono sempre soldi dei contribuenti! (immagino già una delle obiezioni) È vero. Ma teniamo presente che non sono solo soldi dei contribuenti Veneti, o italiani…Ricordiamo che anche gli immigrati Regolari che lavorano e producono qui versano delle imposte. Inoltre parte di quel denaro, se guardiamo alla questione in un’ottica globale, deriva da fondi europei, quindi dai contributi dei cittadini di tutta europa. L’impatto sul singolo cittadino diventa quindi minore.

Ma quei soldi non potremmo destinarli ai nostri cittadini bisognosi? Non mi voglio addentrare in discussioni sul “chi ha più bisogno di cosa”, vorrei solo farti presente che la normativa (a livello di Stato italiano, ma vale lo stesso per gli enti locali) prevede dei vincoli: i fondi che arrivano per l’immigrazione sono vincolati all’immigrazione, e non possono essere spostati in un altro capitolo di spesa.quanti-rifugiati-ci-sono-in-italia

Sei proprio sicuro che i migranti siano il vero problema?

Dovremmo imparare a “filtrare” quanto ci viene detto dagli organi di informazione, chiedersi se sia la verità, o a chi giovi farci arrivare certe notizie e silenziarne delle altre! Come in questo caso: il rifugiato diventa “il problema”…mentre lo stato italiano, disorganizzato ed incapace, è “la vittima”. Ovvio, fare della becera demagogia, anche se a discapito dell’informazione, è più facile che fare un’onesta autocritica e darsi da fare per risolvere i problemi.

Quello italiano è uno stato che manca di organizzazione e di una visione progettuale sulla questione dei migranti nonostante sia da decenni la seconda porta d’ingresso per l’Europa; uno stato che tira avanti scaricando tutta la responsabilità sugli amministratori locali ma senza fornir loro adeguati strumenti per gestire certe “patate bollenti”. Uno stato che lavora sempre “in emergenza” perché – si sa – in emergenza si ammettono deroghe alla legge ed i “favori agli amici” passano facilmente inosservati.

migranti centri accoglienzaUna mancanza di organizzazione che ha portato a dover attivare dei centri di accoglienza temporanei, visto che il numero dei centri regolari è inadeguato – sono oltre 1500 queste strutture provvisorie – che però raramente rispettano i criteri europei per l’accoglienza…il che si traduce con un: niente fondi europei per queste strutture! E l’inettitudine dei governanti – attuali e passati – ricade sui cittadini! (Pensaci, in questo tempo non si sarebbero potute realizzare delle strutture di accoglienza stabili, adeguate, con personale dipendente, invece di dover gestire il tutto con appalti e subappalti con aumento dei costi, e della probabilità di tangenti?)

L’Italia è uno stato che trova facile spostare l’attenzione sullo “straniero”, additarlo come responsabile della mancanza di lavoro e dei disordini sociali… così mentre volgiamo lo sguardo in quella direzione, chi ci governa ha il tempo per dissipare risorse ed accumulare ricchezze a nostro sfavore. Uno stato che trae vantaggio dalla paura del diverso, per sembrare più forte, per accentrare sempre più potere… quando invece è sull’orlo del baratro.” di Anna Iseppon (fonte:vivereveneto.com)

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