Novità: pensione anticipata per tutti a 57 anni e 35 di contributi, ma col contributivo

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“Il presidente Tito Boeri ha anticipato al premier Renzi ed ai ministri Padoan e Poletti il piano Inps di riforma delle pensioni incentrato sul principio che la maggiore flessibilità in uscita non deve pesare sul bilancio dello Stato, ma deve essere compensato con il sistema del calcolo della pensione con il sistema contributivo

“La flessibilità deve avere un impatto neutro dal punto di vista attuariale, perché solo così la maggiore spesa sarà sostenibile anche rispetto ai vincoli che derivano dalla politica di bilancio monitorata dall’Unione europea e che consentono dei margini in situazioni economiche avverse”. ha dichiarato Tito Boeri

Su queste basi la soluzione non si può allontanare dal sistema contributivo. I lavoratori che vorranno uscire prima dal lavoro per il pensionamento dovranno accettare che il loro assegno pensionistico venga interamente calcolato con il sistema contributivo e quindi con una decurtazione valutata intorno al 20% in meno rispetto a quello retributivo. In questo caso si potrebbe andare in pensione con soli 57 anni di età, 58 per gli autonomi, e 35 anni di contributi.

Su base volontaria si tratterebbe di una soluzione simile all’opzione donna Inps estesa a tutte le categorie di lavoratori. L’altra novità proposta dall’Inps è quella di una specie di reddito minimo per quei lavoratori ultra 55enni in situazione di disagio economico, perchè rimasti senza lavoro senza ancora avere maturato i requisiti per poter accedere al pensionamento. Questo tipo di misura assistenziale verrebbe finanziata attraverso il ricalcolo parziale con il sistema contributivo delle pensioni più ricche e con una rivisitazione di alcune prestazioni assistenziali a beneficio dei redditi più alti.”(fonte: thedailynurse.eu)

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