Ministro Orlando: “Entro fine anno la riforma del Csm ” …e della magistratura onoraria?

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Pubblichiamo un articolo da L’Espresso sulle dichiarazioni del Ministro della Giustizia Orlando molto deludente in quanto non menziona neppure per inciso la riforma della magistratura onoraria.Ministro che cosa fa? Anche Lei come Penelope ed altri noti personaggi storici della magistratura onoraria costruisce la tela di giorno e la distrugge di notte? Speriamo che vi sia stata un’omissione del collega giornalista…

“Il ministro presenta gli obiettivi raggiunti e quelli ancora da realizzare. A un anno dalla presentazione dei dodici punti di riforma al Consiglio dei ministri restano due grandi temi ancora da affrontare: Csm e intercettazioni

Entro fine anno la riforma del Consiglio superiore della magistratura. Le intercettazioni, invece, non verranno stralciate dal disegno di legge sul processo penale. E sulla prescrizione l’accordo porterà sicuramente a un aumento significativo dei tempi di cancellazione del reato.

Il percorso di riforma della Giustizia è ancora lungo. Il ministro della Giustizia Andrea Orlando a un anno dalla presentazione delle riforme al Consiglio dei ministri ha tracciato il bilancio di quelle già realizzate e indicato il percorso da seguire per portare a termine tutti i 12 punti del programma.

Sul Csm, una riforma non facile per via delle numerose correnti interne alla magistratura, il guardasigilli ha assicurato che a ottobre sarà pronto l’impianto complessivo mentre per il testo definitivo bisognerà aspettare la fine dell’anno. «Siamo in una fase interessante perché non si discute più di emergenze, né di patologie, nè di come si risolve il conflitto tra magistratura e politica, come negli anni precedenti, ma invece possiamo discutere di come si costruisce un sistema di autogoverno che garantisca pienamente l’indipendenza e l’autonomia della magistratura». Secondo il ministro, dunque, archiviata la stagione del berlusconismo i tempi sono maturi per discutere con serenità di come modificare il Csm.

Altro tema delicatissmo è quello delle intercettazioni. Non c’è ancora una bozza di testo, ma Orlando ha assicurato che non verrà slegato dal ddl sul processo penale che contiene la delega alle intercettazioni. Segno questo che non c’è fretta da parte del governo di stringere i tempi su un argomento che sarà probabile terreno di scontro su più fronti, interni e con la minoranza.

Infine la prescrizione: «Ci sono molti punti su cui si è consolidato un accordo di maggioranza e siamo arrivati a riconoscere tutti la specificità dei reati contro la pubblica amministrazione: resta da stabilire come la si riconosce e il quanto. Stiamo discutendo sul quanto, di quale sia l’elemento congruo», ha spiegato il ministro riferendosi al dibattito in atto nella maggioranza tra Pd e Ncd in particolare sull’allungamento dei termini per i reati di corruzione.

Su questri tre grandi temi, quindi, il confronto e lo scontro prosegue, mentre su altri il governo ha chiuso la partita.

Nel processo civile, per esempio, dopo l’approvazione, a fine luglio 2014, del decreto sul processo telematico, il ministero segnala un risparmio di 48 milioni di euro e una riduzione del 50 per cento dei tempi di emissione del decreto ingiuntivo. Negli ultimi 12 mesi sono stati trasmessi quasi 14 milioni di atti telematici. È stato poi avviato il progetto “Strasburgo 2” per l’abbattimento dell’arretrato civile: le cause pendenti sono passate da 5,2 milioni a fine 2013 a 4,9 milioni a fine 2014.

C’è poi la questione carceri. Dal 31 dicembre 2013, quando il numero di detenuti aveva raggiunto quota 62.536, per una capienza regolamentare di 47.709 posti, si e’ passati, al 30 giugno scorso, a 52.706 detenuti e 49.427 posti. L’indice di sovraffollamento è dunque diminuito del 24 per cento.

Decisive per la riduzione dei detenuti alcune misure prese da Orlando: sono state firmate 11 convenzioni con le Regioni per i detenuti tossicodipendenti, aumentate le procedure di rimpatrio stranieri e rafforzate le misure alternative (da 29.747 nel dicembre 2013 a 31.404 dello scorso giugno).

Infine, nel bilancio di risultati raggiunti c’è il pacchetto di provvedimenti per il contrasto di mafia, corruzione e terrorismo. Pene più severe per i mafiosi e autoriciclaggio. Approvazione del ddl, nell’aprile 2015, sul contrasto ai “foreign fighters”. Il pacchetto anticorruzione, con inasprimento pene e sconti per chi collabora. Fino all’approvazione del ddl sugli ecoreati e la banca dati del Dna.”
DI GIOVANNI TIZIAN (fonte:espresso.repubblica.it)

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