Avvocati d’ufficio : dossier-choc al presidente della Camera penale

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“Aule d’udienza «presidiate» e «forme non corrette di accaparramento della clientela», in aperta violazione del codice deontologico e a danno del diritto di difesa dei cittadini.
Monta la protesta degli avvocati salernitani che hanno sottoscritto un documento presentato al presidente della Camera penale e al responsabile delle difese d’ufficio, nel quale evidenziano una serie di comportamenti messi in atto da alcuni colleghi che puntano al «monopolio» delle difese d’ufficio scavalcando i difensori di fiducia non presenti «occasionalmente all’udienza del proprio assistito».

La situazione, definita, «allarmante» sarebbe divenuta una triste prassi nelle udienze che si celebrano davanti al tribunale monocratico e al Giudice di Pace dove si assisterebbe ad una «costante ed allarmante violazione del diritto di difesa del cittadino». Sempre la stessa «tecnica» che sarebbe messa in atto da questa schiera di avvocati che occuperebbero stabilmente i primi banchi davanti ai giudici «al fine di farsi nominare con sistematicità senza consentire ai colleghi che devono trattare altri processi di poter svolgere con la minima forma di comodità la propria attività, arrivando persino a protestare indecorosamente con i giudici o con i colleghi, se il giudice decide di nominare un altro difensore».

Tutto ciò si ripercuoterebbe sugli assistiti che, in tal modo, non godrebbero di un’efficace difesa perché si troverebbero ad essere rappresentati da avvocati il cui unico fine sarebbe quello di incassare l’onorario. È questo, infatti, uno dei punti nodali della protesta: gli avvocati firmatari del documento denunciano dei casi definiti gravissimi in cui «in violazione dei doveri di lealtà, correttezza, fedeltà, diligenza e competenza», gli avvocati in questione si limiterebbero alle «richieste di acquisizione di atti della Pubblica Accusa, evitando di escutere testi, fare richieste di integrazione probatoria, al fine di giungere velocemente alla sentenza, creando un evidente «vulnus» al diritto di difesa del cittadino ed un gravissimo nocumento alla posizione giuridica del proprio assistito».

Ma c’è di più: in alcuni casi questi difensori di ufficio arriverebbero a fare richiesta di onorario al cliente e non al difensore di fiducia «per essere stati presenti – si legge nel documento – alle mere udienze di rinvio per impedimento del difensore di fiducia o per declaratoria di astensione dello stesso, depositata in cancelleria». «Non è necessario sottolineare – proseguono i firmatari – come tale condotta determini un ulteriore decremento della professionalità di tutta la categoria agli occhi dell’opinione pubblica, in una fase come quella attuale dove l’avvocatura arranca, alla ricerca del prestigio perduto». Tale situazione infastidirebbe inoltre giudici e cancellieri stanchi «dei comportamenti di questi colleghi che sono diventati insistenti, invadenti ed indecorosi con le loro richieste di copie negli uffici o con le istanze di modifica dell’ordine di chiamata, o addirittura di nomina di ufficio per quel processo o per quell’altro». Di fronte ad una situazione divenuta ormai intollerabile, gli avvocati chiedono l’intervento della Camera penale.” di Viviana De Vita(fonte:ilmattino.it)

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