Laura Boldrini: “Migranti come i partigiani. Molti giovani costretti a partire sono come gli eroi della Resistenza”

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“Se 70 anni fa c’erano i partigiani che combattevano per la libertà in Italia, oggi capita che molti partigiani che combattono per la libertà nei loro Paesi, dove la libertà non c’è, siano costretti a scappare, attraversando il Mediterraneo con ogni mezzo. È questo il senso che Laura Boldrini, presidente della Camera, ha voluto dare al 25 aprile, parlando da uno dei luoghi simbolo della Resistenza italiana, Casa Cervi di Gattatico. “Molti giovani in Paesi dove non c’è la democrazia a volte osano sperare di vivere in pace e in sicurezza e prendono ogni mezzo per arrivare in un posto sicuro, avrebbero preferito stare a casa loro, ma non hanno questo privilegio: molti di loro oggi sono partigiani nel loro Paese”.

Questo cascinale della bassa emiliana è diventato un museo per ricordare il sacrificio dei sette fratelli Cervi, antifascisti reggiani, fucilati dai fascisti nel dicembre del 1943. La loro storia, raccontata negli anni del dopoguerra soprattutto dal padre Alcide, è diventata presto uno degli episodi più noti della Resistenza italiana e a più di 70 anni dal loro sacrificio migliaia di persone hanno partecipato alla festa nazionale nella loro casa.

Insieme alla Boldrini anche un ospite particolare, non solo e non tanto per il suo ruolo, quello di presidente del Parlamento europeo, quanto per la sua nazionalità. “Fino a qualche anno fa – ha detto Martin Schulz – non sarebbe stato scontato che un tedesco fosse accolto qui a celebrare la Resistenza. E questo ci dice quanti passi avanti ha fatto l’Europa”. Schulz non ha nascosto la propria commozione quando ha detto che la memoria è importante anche per tramandare “lo squallore della Germania nazista” e per far sì che la promessa “mai più” sia mantenuta dalle nuove generazioni. Ed ha poi commosso le persone che hanno scelto di trascorrere il 25 aprile a Casa Cervi quando ha letto, in italiano, con il naturale accento tedesco, la celebre epigrafe di Calamandrei: “Lo avrai, camerata Kesselring, il monumento che pretendi da noi italiani…”.

Quest’anno, a Casa Cervi, il tema della Resistenza si è però intrecciato strettamente soprattutto con quello dell’immigrazione e dell’accoglienza, anche alla luce della tragedia dei giorni scorsi.

“A ricordarci il valore del diritto d’asilo – ha detto la Boldrini – ci pensa la Costituzione, l’articolo 10, scritto da persone che avevano vissuto l’esilio: questo articolo significa che le libertà che abbiamo le dobbiamo condividere con chi non ce le ha e questo lo dobbiamo ripetere ogni giorno a chi non conosce la Costituzione”. Il modo migliore, secondo la presidente della Camera, per difendere la democrazia ed i valori di libertà che sono scritti nella Costituzione è quello di “partecipare”.

Alla festa popolare di Casa Cervi, con tante persone, moltissimi giovani e concerti dal vivo, hanno partecipato anche tanti altri ospiti: il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, Graca Machel, vedova di Mandela, avvocato internazionale che si è a lungo occupata dei diritti delle donne e dei bambini e Gianni Pittella. Il capogruppo socialista al parlamento europeo ha portato a Gattatico i giovani provenienti dai vari Paesi dell’Ue, che per tre giorni hanno partecipato alla ‘School of democracy’ di Reggio Emilia.”(fonte:huffingtonpost.it)

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