Illegittima la sanzione per il tagliando scaduto :sentenza giudice di pace di Pisa

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“Giudice di pace accoglie il ricorso di un’automobilista-avvocato: non viene violato il codice stradale.È illegittima e deve essere annullata la multa fatta per il ticket della sosta scaduto.Da Pisa arriva una sentenza destinata a far discutere e a rappresentare un precedente per tante altre realtà. Il giudice di pace ha accolto il ricorso di un avvocato presentato a nome proprio per una sanzione subìta in zona Tribunale, contro un verbale di 25 euro.

Argomento dibattuto quello delle contravvenzioni elevate alle auto negli stalli blu quando la sosta supera l’orario riportato sul tagliando emesso dai parcometri. Finora solo per il fatto di non essere riusciti a recuperare la macchina nel tempo indicato, centinaia di automobilisti si sono visti applicare una sanzione per la violazione del codice della strada.Su questo aspetto il giudice di pace ha stabilito che il ticket scaduto non è un’infrazione al codice stradale, ma semmai una inadempienza contrattuale.

Dopo aver collezionato diverse multe, soprattutto nell’area di piazza della Repubblica a Pisa, l’avvocato Monica Carmisciano è diventata il legale di se stessa. «Ho ricevuto, come molti altri cittadini, soprattutto quelli che lavorano in zona Tribunale, le sanzioni per il tagliando scaduto. Fare i ricorsi, anche per me che non dovevo retribuire un avvocato, solo di contributo unificato ha comportato un aggravio economico di 43 euro, ben più della sanzione applicata di 25 euro (ridotta a 17,50 euro se corrisposta entro cinque giorni), oltre il tempo perso per tutelare un interesse personale. È un punto sul quale, evidentemente, il Comune fa affidamento».

Nel ricorso accolto dal giudice, l’avvocato Carmisciano ha sostenuto che “la sosta che si protrae oltre il tempo indicato, con evasione tariffaria, non configura violazione alle norme del codice della strada, bensì una mera inadempienza contrattuale da poter perseguire solo jure privatorum, ponendo la pubblica amministrazione sullo stesso piano di un privato e spogliandola della sua veste autoritativa”.

Tradotto: la sosta che si protragga oltre lo scadere del tempo indicato nel tagliando integra una ipotesi di inadempienza contrattuale da parte dell’automobilista. Soldi che, comunque, il Comune o la società di gestione hanno il diritto di recuperare. Ma solo per la differenza e a livello civile evitando di ricorrere alla sanzione riferita al codice stradale.

Non è esclusa l’impugnazione della sentenza da parte della polizia municipale (siamo in attesa delle motivazioni dal momento che il dispositivo è stato solo letto e non ancora depositato) ma «in tal caso come ho subito evidenziato davanti al giudice rischierebbero la condanna alle spese processuali di entrambi i giudizi, nonché il risarcimento per l’eventuale lite temeraria dato che sull’intero territorio nazionale si moltiplicano sentenze simili», conclude il legale.”(fonte:iltirreno.gelocal.it)

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