Immigrazione in Calabria – Cresce il numero di donne e di bambini che emigrano

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“È stato presentato in Prefettura a Catanzaro l’ultimo Dossier statistico “Immigrazione” del Rapporto Unar a cura del Centro Studi e Ricerche Idos, che analizza il fenomeno immigratorio in Italia. Secondo quanto registrato dallo studio sono quasi cinque milioni gli stranieri regolarmente residenti nel nostro Paese. Di questi la maggior parte sono donne. “In Calabria – sottolinea Roberta Saladino, referente scientifica Idos per la Calabria – il fenomeno è ancora più marcato. Si tratta prevalentemente di ricongiungimento familiare. Oggi le mogli e i figli raggiungono i mariti che da qualche anno sono residenti nella nostra regione”.

Un dato rilevante che emerge dal dossier è quello relativo alle imprese che “superano – sottolinea Roberta Saladino – la soglia delle 12mila unità”. Imprese per la maggior parte asiatiche, ma anche “molte – continua la demografa – sono imprese di nazionalità svizzera e tedesca. Si tratta di italiani nati in altre nazioni, figli di immigrati calabresi,che rientrano, probabilmente pensando di giocarsi la partita lavorativa nella terra dei loro genitori”. La Calabria è la seconda regione, dopo la Sicilia, per l’accoglienza degli immigrati per questo motivo, la Regione ha sviluppato una politica di inclusione che passa attraverso gli Sprar, il sistema di protezione per i richiedenti asilo ed i rifugiati, e attraverso il Cara, il centro di accoglienza di immigrati a Crotone. “La Regione – spiega Antonio De Marco, direttore generale dipartimento Politiche sociali – tenta di intervenire in maniera integrata sul tema dell’immigrazione considerandolo uno dei temi fondamentali per i processi di inclusione in Calabria. La nuova strategia, per 2014/2020, parte dal tema dell’accoglienza e della mediazione culturale, ma soprattutto riguarderà la tratta di schiavi e i minori non accompagnati, le nuove realtà da monitorare”. E sul rischio sfruttamento del fenomeno immigratorio da parte della criminalità aggiunge: “Stiamo cercando d alzare l’asticella il più possibile sui controlli sulla qualità e sulla trasparenza delle iniziative presenti su tutto il territorio. Tutte le strutture che da noi intervengono con finanziamento regionale sono strutture che hanno specifiche situazioni di accreditamento e di autorizzazione e sono soggette ad controllo sistematico”. “Da tempo – dichiara il prefetto Luisa Latella – la Calabria accoglie e riceve sbarchi. Stabilizza anche persone sul nostro territorio come è successo a Riace con un progetto di accoglienza noto a livello internazionale, che ha portato al ripopolamento di quel centro. La nostra regione tenta di includere e non solo di accogliere le persone che arrivano sul nostro territorio”. Un ruolo importante è rivestito dal mediatore interculturale che fa da tramite tra le realtà locali, dove i migranti sono accolti e gli immigrati stessi. “Essere il tramite ed aiutare gli immigrati a vivere in Italia – racconta Mamadou Seydi Sow, mediatore culturale senegalese – per me è stato importantissimo. Trasferirmi in Calabria è stata una scelta che ho fatto con mia moglie, un’italiana, proprio con questo scopo. L’integrazione, passa necessariamente attraverso l’apprendimento della lingua italiana, ma anche e soprattutto attraverso la conoscenza ed il rispetto della cultura del Paese che ci ha accolti”. (ClaVa) – (fonte:strill.it)

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