La Sicilia non è l’America 1 immigrato su 2 disoccupato

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“Solo quattro donne su dieci trovano impiego, Palermo e Messina in testa per numero di lavoratori. Istituto Pedro Arrupe: circa un extracomunitario su due non ha un’occupazione.
In Sicilia “i tassi di occupazione evidenziano una forte propensione all’attività produttiva nella popolazione degli stranieri presenti sul territorio regionale. Il tasso di disoccupazione si presenta comunque elevato, soprattutto per la componente femminile. I dati censuari mostrano quindi una popolazione straniera molto attiva, ma con difficoltà di completa soddisfazione della domanda di occupazione”.

A sottolinearlo è lo statistico Roberto Foderà, nell’indagine su “Lavoro e permessi di soggiorno”, contenuta nel Rapporto “Migrazioni 2014”. La pubblicazione – realizzata dall’Osservatorio sulle Migrazioni gestito dall’Istituto “Pedro Arrupe” di Palermo, e curata da Serenella Greco e Giuseppina Tumminelli – fotografa la presenza degli immigrati nell’Isola. Basandosi sull’ultimo censimento della popolazione, Foderà sottolinea che su poco meno di 103 mila stranieri con almeno 15 anni, 54,5 mila, pari al 53% del totale, sono occupati, mentre meno di 11 mila cercano lavoro. Seppure la popolazione straniera sia composta in maggioranza da donne (circa 54 mila pari al 52,8%), è la componente maschile quella che evidenzia una forte predisposizione all’occupazione, con oltre i due terzi dei residenti con un posto di lavoro.

Il tasso di occupazione della componente femminile si attesta invece al 40,9%. La maggiore occupazione straniera si rileva nella provincia di Palermo (12 mila), seguita da Messina (11,6 mila), Catania (9 mila). Ragusa, con 8,2 mila immigrati occupati, è la provincia con le maggiori capacità occupazionali, con un tasso di occupazione pari al 62,1% che sale sino al 75,5% per gli uomini. Seguono Palermo (55,5%) e Messina (55,1%). Le province meno virtuose sono Trapani e Agrigento, rispettivamente con un tasso occupazionale totale del 44, 6% e del 43,8%.

Secondo i dati contenuti nell’archivio nazionale dei permessi di soggiorno tenuto presso il ministero dell’Interno, all’avvio del 2014 i cittadini non comunitari con permesso di soggiorno risultavano poco meno di 100 mila. Essi rappresentano il 2,6% degli stranieri con permesso in Italia. Bisogna però tener conto che l’Archivio, pur considerando anche i bambini sino ai 14 anni, non ricomprende gli stranieri con nazionalità che non necessita di un permesso di soggiorno, come i rumeni, che in Sicilia hanno una presenza preponderante.

Circa 60% dei permessi di soggiorno assumono la tipologia di permessi con scadenza, ovvero con validità non superiore ai due anni se il soggetto si trova nelle condizioni di occupato con un lavoro autonomo o un lavoro subordinato a tempo indeterminato, oppure per motivi di ricongiungimento familiare. Il restante 40% sono stranieri con un permesso di soggiorno di lungo periodo, ovvero di un permesso rilasciato a chi già in possesso di un permesso valido da almeno cinque anni e che può dimostrare la disponibilità di un reddito minimo non inferiore all’importo annuo dell’assegno sociale e non risulti pericoloso per l’ordine pubblico o la sicurezza dello Stato. Foderà sottolinea come a livello nazionale le percentuali si invertano, con il 56,3% di permessi di lungo periodo, pari a 2 milioni 180 mila persone, e il complementare 43,7% con permessi a scadenza (1 milione e 695 mila persone). Secondo lo statistico “la differenza risulta significativa e descrive una struttura della presenza extracomunitaria più ‘fragile’ nella Regione”. di Andrea Uzzo( fonte:qds.it)

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